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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Collepasso

"Diffamò due consiglieri", assessore andrà a processo

E' stato rinviato a giudizio con l'accusa di diffamazione a mezzo stampa l'assessore alla polizia municipale di Collepasso, Pantaleo Gianfreda. L'articolo è stato scritto nel 2008 su giornale locale

LECCE - Li ha definiti "consiglieri delle antenne", augurandogli anche di guarire dalla loro "difficoltà nell'elaborazione del pensiero". Queste espressioni hanno fatto finire sotto processo l'assessore alla polizia municipale del Comune di Collepasso, Pantaleo Gianfreda, 58enne del posto. Stamattina il giudice dell'udienza preliminare Nicola Lariccia l'ha rinviato a giudizio con l'accusa di diffamazione a mezzo stampa, così come chiesto dal pubblico ministero Paola Guglielmi. L'accusa sostiene che le parole scritte in un articolo dallo stesso Gianfreda nei confronti di due consiglieri di opposizione integrino il reato di diffamazione, non potendosi secondo la Procura ricomprendere nella vivace schermaglia verbale che da sempre caratterizza i toni della politica.

Destinatari delle presunte offese i consiglieri Roberto Nuzzo e Luigi Felline. Il pezzo a cui si fa riferimento è stato pubblicato nel giugno 2008 su una rivista dal titolo "Inform@zione Locale", diretta dallo stesso assessore. Il quale all'interno dello scritto avrebbe contestato, in modo ritenuto dal pubblico ministero offensivo ed improprio, le condotte dei consiglieri in merito ad alcune vicende riguardanti la vita cittadina. Nello specifico, avrebbero rivolto al Sindaco un'interrogazione scritta per un provvedimento con il quale si chiedeva la rimozione delle fioriere esistenti a margine della proprietà privata. L'ente pubblico sosteneva invece che insistessero su una zona destinata ad uso pubblico. Questo

provvedimento venne emesso, però, dopo che un privato cittadino fece allontanare alcuni artisti di strada, che il cittadino in questione sosteneva stessero occupando la sua proprietà. Soggetto, questo, che da decenni possedeva fioriere che poi l'amministrazione comunale gli ordinò di togliere. Nell'articolo si fa anche riferimento a quando Nuzzo, insieme ad altri consiglieri e privati cittadini, si incatenò per protestare contro la realizzazione della centrale a biomasse. Toccherà ora al processo stabilire eventuali responsabilità il capo a Gianfreda. L'imputato è assistito dall'avvocato Antonella Corvaglia. Nuzzo e Felline si sono costituiti parte civile con l'avvocato Fabrizio Mangia.

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