Dipendenti Equitalia incrociano le braccia per due ore

LECCE - Sono in fermento i dipendenti di Equitalia Lecce Spa: accusano la holding di non dare loro le risposte di cui hanno bisogno, denunciando comportamenti antisindacali dell'amministratore delegato. Hanno iniziato oggi la loro protesta, organizzando un sit-in di due ore, proprio davanti alla sede della società di riscossione tributi, ma non intendono fermarsi. "Queste due ore di sciopero - ha spiegato, infatti, uno dei rappresenti sindacali - sono solo le prime di un intero pacchetto di venti, che coinvolgerà tutti gli sportelli. Faremo sentire la nostra voce fino a quando non sarà ascoltata". Erano circa novanta i dimostranti, circa il 90 per cento degli impiegati, e, sotto la guida di cinque sigle sindacali, hanno fermato cinque sportelli, due sedi di direzione e la direzione generale.

In particolare, i dipendenti lamentano il mancato rinnovo dei contratti integrativi, scaduti a dicembre 2007, che sottrae loro garanzie che i colleghi delle altre sedi hanno. "Equitalia è un sistema di holding - hanno spiegato - con diverse consociate, che dovrebbero avere la stessa omogeneizzazione, anche economica e lavorativa. Di fatto, però, non è così. La sede di Lecce, infatti, è isolata. E' l'unica provincia monoambito, mentre tutte le altre sono nei gruppi della riscossione. E' un'anomalia che non riusciamo a spiegarci, perciò chiediamo di ricevere questa risposta dalla holding".

Un ulteriore disagio lamentato dai rappresentanti sindacali sembrerebbe essere il comportamento antisindacale dell'amministratore delegato della società, ostile al dialogo, che, come denunciano, in alcune occasioni avrebbe abbandonato il tavolo delle riunioni per non fornire le dovute spiegazioni. "Non possiamo accettare - ha sottolineato un rappresentante - che ci si limiti ad affiggere delle circolari, bypassando il ruolo dei sindacati".