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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

"Discariche di amianto vicino all'ospedale"

La segnalazione da parte di una cittadina leccese, giunta sui banchi dell'assessorato all'ambiente: "Nelle campagne tra il Vito Fazzi e via vecchia San Pietro in Lama decine di rifiuti tossici"

Un nuovo allarme amianto in città. La segnalazione, testimoniata da un'espressiva sequenza fotografica, proviene da Luciana Muscogiuri, 31enne, biologa marina dell'Università del Salento, che parla anche a nome di alcuni cittadini che risiedono nell'ampio raggio fra l'ospedale "Vito Fazzi" di Lecce e via vecchia San Pietro in Lama. "In un momento in cui a Lecce si parla tanto di salute, di ambiente, di filobus, di smog, di centri e di periferie, ed in vista delle imminenti elezioni si elargiscono da ogni parte impegni nei confronti della cittadinanza per il miglioramento della qualità della vita di tutti, invio questa lettera con poche parole - scrive la biologa -, per comunicare la gravissima ed inquietante presenza di discariche abusive di materiali d'amianto presso i terreni incolti tra l'ospedale Vito Fazzi, e la via vecchia San Pietro in Lama, oltre che presso praticamente tutte le campagne circostanti la città".

La segnalazione è giunta direttamente sui banchi dell'assessore all'Ambiente Eugenio Pisanò, del dirigente responsabile del settore Ambiente - igiene urbana del Comune, Alfredo Bonocuore, del coordinatore dell'Ufficio politiche ambientali e rifiuti, Aldo Cannello, oltre che presso la Polizia provinciale e la sede dell'Arpa. "Mi domando come una tale situazione possa sfuggire all'attenzione delle amministrazioni competenti - scrive ancora Luciana Muscogiuri -, e decido di renderla pubblica chiedendo ufficialmente un immediato e risolutivo intervento da parte di chi di dovere, mediante bonifica dei terreni indicati, a reale tutela della salute dei cittadini".

Le discariche in questione sono diffuse in un'ampia porzione di campagna, molte si trovano nascoste per decine di metri all'interno della sterpaglia. Ed il rischio ambientale e sanitario è elevatissimo, tanto che in Italia il suo impiego, sia nel tessile, sia in campo edilizio (a tale scopo è stato utilizzato in larga misura negli anni '80) è vietato in Italia dalla legge 257/1992. Le polveri di amianto, se inalate, possono provocano l' asbestosi (una malattia polmonare cronica) alla quale possono associarsi tumori delle pleure e dei bronchi. Ed una fibra di amianto, 1300 volte più sottile di un capello umano, passa con estrema facilità nell'organismo.

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