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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Nuove speranze contro il disseccamento: altre quattro varietà non mostrano sintomi

Il comitato "Voce dell'ulivo", dopo aver notato l'apparente tolleranza e resistenza nella Leccino e nella Frantoio, ha individuato ulteriori varietà che potrebbero essere utili ad impedire il rischio di desertificazione nella campagne del Salento

LECCE – Ci sarebbero altre quattro varietà di ulivo indenni al complesso del disseccamento rapido (Codiro). Secondo il comitato “Voce dell’Ulivo” le cultivar che appaiono tolleranti e resistenti sono la Coratina, la Pendolino, la Bella di Cerignola e la Cipressino che si aggiungono quindi a alle due già individuate, la Leccino e la Frantoio.

Il rovescio della medaglia è rappresentato dal numero di varietà che invece sono bersagliate dalle conseguenze del disseccamento. Oltre all’Ogliarola e alla Cellina, infatti, anche la Carolea, la Nocellara del Belice, la Cima di Melfi, la Nociara, la Bianco Lilla e l’Ascolana sono state classificate come cultivar aggredite. Certo, spiegano dal comitato, non è facile circoscrivere con certezza i sintomi di disseccamento da Codiro rispetto a quelli imputabili ad altri agenti patogeni che sono già conosciuti.

L’osservazione è stata condotta nella zona del Gallipolino e del Basso Salento, quelle più colpite, e proseguirà nelle prossime settimane anche perché si tratta di popolazioni numericamente inferiori rispetto ad altre. Un lavoro complicato, condotto con risorse proprie e grazie alla collaborazione di agricoltori e tecnici (Davide De Lentinis ed altri). L’obiettivo è quello di evitare il rischio della desertificazione negli uliveti, ricorrendo alla sostituzione delle specie più esposte con quelle che appaiono immuni.

Con tutte le cautele del caso, la sigla che rappresenta numerosi produttori salentini lascia trapelare un certo ottimismo: “Riteniamo possibile che le varietà resistenti, oltre a garantire un futuro olivicolo al Salento, attraverso lo studio dei loro meccanismi di difesa dalla fitopatia, possano dare indicazioni utili a trovare una cura per salvare i nostri patriarchi”.

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