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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Abusivismo: nel 2013 solo due demolizioni. E il cemento illegale non trova argini

Secondo i dati di Legambiente, Salento e Gargano restano le zone della Puglia più colpite dallo scempio edilizio. La Procura di Lecce ha ottenuto dalla Regione il finanziamento di altri quattro interventi nel territorio di Porto Cesareo

LECCE – In Puglia si concentra il 15  per cento dell’abusivismo edilizio sul demanio marittimo di tutto il Paese, ma il rapporto tra ordinanze di demolizione ed esecuzione delle stesse è del 5,25 per cento. Dato che sale fino all’8,3 per cento nella provincia di Lecce e al 7,9 per quella di Foggia. E non è un caso, dal momento che Salento e Gargano “restano i territori più colpiti dalla piaga del cemento illegale”. A dirlo è il dossier presentato a Bari da Legambiente, al termine della “Settimana della bellezza” il cui ultimo, concreto atto, sarà l’abbattimento dell’ecomostro di Villanova, ad Ostuni (nella foto, sotto): un edificio di circa 30 anni addietro, mai completato, a picco sulla scogliera della località brindisina.

Nel 2013 gli interventi di demolizione in tutta la Puglia sono stati solo due e hanno riguardato l’abbattimento di una villetta abusiva a Torre Lapillo (14 novembre) e un immobile a Torre Suda a Racale. Altri quattro sono stati da poco finanziati e riguardano sempre il territorio di Porto Cesareo. Per quanto riguarda il numero dei reati legati all’edilizia, la Puglia è seconda solo alla Campania raccogliendo il 10 per cento del totale nazionale. Nel 2012 sono stati 640 gli illeciti accertati dalle forze dell’ordine e la provincia di Lecce, con 140 si colloca al terzo posto regionale dopo il Barese con 213 e il territorio della Capitanata con 160.

“I dati del dossier sull’abusivismo edilizio – ha commentato Maurizio Tarantini - confermano la Puglia quale terra di conquista per il cemento illegale. Invitiamo i sindaci a seguire l’esempio di Ostuni affinché si proceda all’abbattimento di tutti quegli immobili fuorilegge, talvolta desolanti scheletri in cemento, che da decenni sfregiano il paesaggio pugliese”.   Dalla presentazione del dossier è emersa forte la richiesta alle amministrazioni comunali a non restare silenti davanti allo scempio perpetrato dall’abusivismo edilizio e di avvalersi della nuova normativa regionale che ora è in piena fase attuativa.

Foto Ostuni 2-2Il monitoraggio degli abusi è infatti collegato al finanziamento da parte della Regione Puglia delle demolizioni delle opere abusive. L’ultima delibera ha soddisfatto tutte le domande pervenute essa riguarda la concessione di 80mila euro al Comune di Ostuni per la demolizione dell’ecomostro di Villanova (ordinanza di demolizione 2008) e 73mila alla Procura della Repubblica di Lecce per quattro immobili siti a Porto Cesareo (decreti di demolizione del 2009). Quest’ultimo intervento si inserisce nell’ambito del una collaborazione con l’autorità giudiziaria avviata sin dalla fase di approvazione della legge e che, inaugurata dalla stipula di un protocollo di intesa con la Procura di Lecce, si sta estendendo anche alla Procura della Repubblica di Foggia e alla Procura distrettuale di Brindisi, Lecce e Taranto

Sono intervenuti alla presentazione del rapporto Francesco Tarantini, presidente di Legambiente Puglia, Nichi Vendola, presidente della Regione Puglia, Angela Barbanente, vice presidente della Regione Puglia, Domenico Tanzarella, sindaco di Ostuni e Laura Biffi, Osservatorio nazionale ambientale e legalità di Legambiente. Quest’ultima ha sottolineato la pericolosità di ulteriori sanatorie: “Ogni ipotesi alimenta nuovo cemento, come è successo con i tre condoni edilizi, quelli del 1985, del 1994 e del 2003. Se, per certi versi, la condanna sociale dell’abusivismo edilizio ha raggiunto una certa maturità, il ripristino della legalità attraverso la rimozione del corpo del reato – l’immobile illegale – è un principio che non ha ancora sfondato culturalmente, tanto che quando si muovono le ruspe, il fronte in difesa dei proprietari degli immobili è sempre ampio, compatto e, spesso, politicamente trasversale”.

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