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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Novoli / Via Gaetano Brunetti

Assurdo dramma: il padre morto, le figlie vegliano in casa il corpo per un mese

Igino Ippolito è spirato probabilmente nei primi giorni di marzo. Nessuno sapeva nulla. La scoperta venuta a galla quando stamattina un nipote ha cercato di avere notizie di lui. Indescrivibile la scena di fronte alla quale si sono trovati i carabinieri

NOVOLI – E’ un dramma della solitudine a tinte forti quello che s’è consumato questa mattina a Novoli. Un dramma che s’insinua nel dramma, perché accaduto in una famiglia che non è nuova a lutti. Ma quanto avvenuto oggi, supera la soglia dell’immaginabile.

La scena di fronte alla quale si sono trovati i carabinieri della stazione dipendente dalla compagnia di Campi Salentina e la polizia locale è difficile da descrivere, ed è meglio anche omettere i dettagli. Perché nonostante quel corpo fosse stato vegliato per almeno un mese dalle due figlie, una 50enne, l’altra 47enne, in qualche modo curato, almeno nel vestiario, è facile capire in quale stato versasse, senza aggiungere una virgola.

L’odore acre, forte, inconfondibile di decomposizione aveva invaso gli ambienti. Eppure, nessuno nel vicinato si era accorto di nulla. In via Gaetano Brunetti, semiperiferia del comune nord salentino, nessuno si era accorto che Igino Ippolito era ormai spirato da tempo, per cause naturali. Aveva 88 anni e, prima di pensionarsi, era stato un commerciante di bombole.  

La vicenda è venuta a galla solo per il tramite di un nipote dell’uomo. Non aveva notizie da tempo, ha deciso di bussare alla porta di casa. Erano le 11 del mattino. Davanti all’uscio, la maggiore delle figlie. Che gli ha sbarrato la strada. Non voleva che entrasse, non voleva che vedesse, sapesse. Ma l’olezzo che è uscito dall’abitazione nei pochi istanti in cui la porta è stata semiaperta non lasciava presagire nulla di buono.

L’uomo ha subito chiamato la polizia locale, che è intervenuto allertando a sua volta i carabinieri. E una volta dentro, la scoperta macabra, assurda. Il cadavere di Ippolito era adagiato su una sedia a sdraio della stanza da letto. E’ stato avvisato il pubblico ministero di torno e chiamato il medico legale Alberto Tortorella. Nel frattempo, i militari hanno cercato di apprendere quante più notizie possibili dalle due donne. La maggiore ha spiegato poche cose, semplicemente che l’anziano padre doveva essere deceduto nella prima decade di marzo. L’esame esterno dello specialista ha sostanzialmente avvalorato questa ricostruzione.

L’altra figlia, invece, s’è chiusa nel mutismo più assoluto ed è stata ospitata presso una casa di cura. Esattamnte come la maggiore, che, peraltro, ha trascorsi per trattamenti sanitari obbligatori. E sembra che fosse soprattutto lei a volere che il padre restasse sempre accanto.

A livello teorico potrebbe anche aprirsi un fascicolo per occultamento di cadavere, ma è più che probabile che non vi siano nemmeno le condizioni per agire a livello giuridico, in questa tragedia che sembra più che altro nascere da una forma di affetto ossessivo. Le spoglie dell’uomo sono state trasferite presso la camera mortuaria del cimitero. Sarà l’autorità giudiziaria a stabilire nelle prossime ore se saranno necessari ulteriori accertamenti.

Nella famiglia Ippolito, come detto, vi sono già storie di lutti finiti nelle cronache. Un altro figlio dell’88enne, Marco, spirò l’estate scorsa nelle acque di Porto Cesareo per un arresto cardicircolatorio. 

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