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Cronaca

Droga e armi verso il Salento, scattano le manette per quindici

Il nucleo di polizia tributario della guardia di finanza di Brindisi, coordinata dalla Dda di Lecce, ha sgominato una presunta organizzazione italo-albanese che faceva giungere in Italia cocaina e armi per la criminalità locale

 

 

BRINDISI - Cocaina e armi diretti verso il Salento. Referenti finali, le organizzazioni criminali del territorio. Il nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza di Brindisi ha sgominato una presunta organizzazione italo-albanese, facendo scattare all'alba di oggi le manette per quindici persone. L'operazione è stata ribattezzata "The Wall".

Le ordinanze di custodia cautelare in carcere riguardano dieci albanesi e cinque italiani, in quest’ultimo caso, tutti soggetti della zona di Mesagne. Il gip del Tribunale di Lecce, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia, ha emesso anche un decreto di sequestro preventivo di beni appartenenti ad alcuni degli indagati.

Al vertice della piramide, ci sarebbero gli albanesi Vilson, Daniel e Marte Kocli, rispettivamente di 25, 28 e 55 anni. Fornitori sono ritenuti Leonardo Tushaj ed Erind Jaku, di 24 e 35 anni. Gli spacciatori ultimi sarebbero stati: Luan Cela, 31enne; Ernest Bodlli, 21enne; Qamil Bodlli, 50enne; Armando Uka, 27enne; Gianluca Zito, 35enne; Roberto Ronzini, 27enne; Angelo Arseni, 38enne; Mario Delle Grottaglie, 45enne; Francesca Carrozzo, 24enne; Ilir Kocli, 24enne.  

foto (61)-2-2La droga, secondo quanto accertato dai militari, era diretta nelle province di Brindisi e Lecce, e preferibilmente rivolta al mondo dei locali notturni: secondo quanto rilevato nel corso dell’indagine, tanto ramificata sarebbe stata l’organizzazione, che la cocaina del presunto clan italo-albanese sarebbe stata spacciata persino all’interno di una discoteca di Gallipoli.  

Gli affari dell'organizzazione, però, erano molto più estesi e variegati: secondo i finanzieri, alcuni sodali introducevano in modo clandestino anche armi. Nel corso dell'operazione sono stati sequestrati, ai sensi della normativa antimafia, un’abitazione, un terreno e autovetture del valore complessivo di 250mila euro, nella disponibilità di alcuni degli arrestati. Del parco veicoli fanno parte, fra l’altro, un’Audi A3, un’Audi A e una Smart, Mercedes classe C coupé. Durante le perquisizioni sono stati sequestrati oltre 700 grammi di cocaina.

Le indagini sono iniziate nel febbraio del 2010. I finanzieri hanno tenuto sotto controllo trentasette utenze telefoniche mobili, svolgendo anche intercettazioni ambientali, pedinamenti e perquisizioni. Base operativa sarebbe stata la città di Mesagne, che, tramite una cellula composta da albanesi residenti a Roma, si riforniva di cocaina che veniva poi spacciata su Brindisi e nei locali notturni salentini. 

I capi: Vilson, Daniel e Marte Kocli

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