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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Droga e rapine, quando i comportamenti criminali non sono frutto della crisi

Il prefetto Giuliana Perrotta si complimenta con polizia e carabinieri per le recenti operazioni e analizza il contesto in cui determinati episodi si sono consumati. Non sempre la delinquenza nasce in ambienti segnati da degrado

LECCE – Due operazioni di rilievo, una della squadra mobile di Lecce, l’altra della compagnia dei carabinieri di Maglie. Due operazioni su fronti diversi – rapine da un lato, spaccio di stupefacenti dall’altro – che hanno, almeno in parte, reso giustizia per la recrudescenza criminale nel Salento. E ora, ad esprimere il suo personale ringraziamento al questore Vincenzo Carella ed al comandante provinciale dell’Arma, il colonnello Maurizio Ferla, è il prefetto di Lecce, Giuliana Perrotta, che, nel corso dell’anno passato e di quello appena iniziato, ha monitorato con molta attenzione i fenomeni delinquenziali nel Salento.

“In questi mesi – ricorda il prefetto - la nostra provincia è stata martoriata da numerosi episodi di violenza predatoria, che non poca preoccupazione hanno creato tra i cittadini che vedono minata la loro tranquillità e la loro integrità fisica e psicologica da bande di persone senza scrupoli e senza freni, che pur di realizzare pochi spiccioli non esita ad aggredire persone deboli ed indifese”.

I casi sono tanti. E spesso di mezzo ci sono andate anche donne e persone anziane. “La recente operazione con cui la polizia di Stato ha arrestato uno degli autori di rapine effettuate in provincia – prosegue il prefetto -, costituisce una risposta efficace e tempestiva alla richiesta di maggiore sicurezza della popolazione di questo territorio”. Il riferimento, in particolare, è all’arresto del giovane di Carmiano, ritenuto autore di un cruento raid in un’abitazione di Frigole, in cui la vittima è stata una donna anziana, e in odore di essere autore anche di altri efferati colpi, insieme a complici in via d’identificazione.

“Spesso – ricorda Giuliana Perrotta - in occasione dei vari comitati per l’ordine e la sicurezza

pubblica da me convocati per esaminare la recrudescenza dei reati predatori avvenuta negli ultimi tempi, abbiamo imputato I’aumento di tali fattispecie di reati alla incipiente crisi economica che sta provocando tanta disoccupazione e che ha ridotto il potere di acquisto delle famiglie”. E’ una chiave di lettura, certo. Ma non l’unica. E lo sa bene il prefetto, che aggiunge: “L’accurato lavoro d’indagine realizzato dalla polizia di Stato ha messo in luce anche un aspetto su cui bisogna riflettere in altri contesti. In primis che il comportamento delinquenziale è maturato non in ambienti di disperati o emarginati, insomma che le ripetute rapine non sono la reazione estrema di chi non ce la fa a sbarcare il lunario, e anche che la diffusione tra i nostri giovani di atteggiamenti, abitudini e miti sganciati dai veri valori e dalla nostra cultura richiede forse un maggiore impegno ed uno straordinario coinvolgimento di tutta la comunità, della classe dirigente, delle centrali educative, delle istituzioni e delle famiglie”.

Il prefetto di Lecce Giuliana Perrotta-3-4Per quanto riguarda l’ultimo blitz, quello eseguito ieri dai carabinieri nel territorio magliese, l’operazione “Sacro Cuore”, il prefetto ha poi detto: “Tale operazione che ha comportato lunghe e faticose indagini ed attività investigative, oltre a rappresentare una efficace risposta all’allarme determinato nell’opinione pubblica per la recrudescenza dei reati, conferma la mia convinzione dell’alta professionalità e del duro impegno di tutto il comparto sicurezza nell’attività tesa a prevenire e reprimere ogni forma di illegalità e lesione dei valori che caratterizzano la pacifica e civile convivenza sociale”.

Si tratta, in questo caso, di un blitz che ha messo in rilievo anche un altro aspetto, considerando quali fossero gli “utenti” finali, e cioè quanto sia diffuso l’uso di sostanze stupefacenti negli ambienti benestanti. Un lato del quale troppo spesso non ci sofferma a dibattere.    

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