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Cronaca Lizzanello

Due rapinatori si fingono clienti, titolari reagiscono

Colpo sfumato nella gioielleria "Calogiuri", nel centro di Lizzanello. Hanno finto di essere interessati ad alcuni ori, poi hanno estratto la pistola. Messi in fuga dai proprietari, marito e moglie

LIZZANELLO - Il titolare e la moglie reagiscono, e mettono in fuga i rapinatori. E' la seconda volta in pochi giorni che le vittime di un abuso riescono a sventare il colpo. Era già successo a Melendugno, dove un paninaro appena rincasato con tutto il suo camion, aveva contrastato due balordi armati di pistola, avvertendoli che avrebbe liberato il suo cane e che li avrebbe sbranati. E' accaduto di nuovo, questa volta a Lizzanello, dove è stata la reazione ferma del titolare di una gioielleria e della moglie che si trovava dietro al banco con lui, ad obbligare alla fuga un altro paio di rapinatori. L'attività commerciale sorge in pieno centro, ed esattamente in piazza San Lorenzo. I due hanno usanto semplicemente la forza. Hanno spintonato i malviventi fuori dal proprio negozio a mani nude.

Il fatto è avvenuto intorno alle 20 di ieri sera, quando il negozio stava ormai quasi per chiudere. Nella gioielleria "Calogiuri", di proprietà di Claudio Calogiuri, e gestito insieme alla consorte, Maria Rosaria Santoro, sono entrate due persone. Piuttosto giovani e, probabilmente, inesperti. Non hanno usato subito la forza, ed avevano il volto scoperto. Il copione, quello solito di molte rapine simili. Si sono finti clienti. Come già accaduto nella gioielleria "Riviere" di Lecce, per fare un esempio concreto e recente. Hanno iniziato ad osservare un po' di monili, rivolgendo qualche domanda. E facendo tirare fuori più di qualche gioiello, per fingere di volerlo apprezzare da vicino. Per poi estrarre fuori improvvisamente una pistola e tentare di scavalcare il banco. Un giocattolo, forse, quell'arma, tanto più che non è stata usata.

Ma la reazione dei proprietari è stata tanto veemente, quanto inattesa, per i rapinatori. Anche perché i titolari avevano già intuito le brutte intenzioni, cogliendo qualche indizio negli sguardi che si scambiavano i due e forse da un certo nervosismo che potrebbe averli traditi. Per niente intimoriti, hanno quindi sospinto i rapinatori verso l'esterno, costringendoli a fuggire. A piedi, perdendosi nelle vie della cittadina. Dove forse erano attesi da qualche complice in un'auto. Le indagini sono affidate ai carabinieri della stazione locale e della compagnia di Lecce. I quali possono solo avvalersi di un identikit approssimativo dei due, dato che nella gioielleria "Calogiuri" non vi sono videocamere. Sembra, però, che dalla parlata, i banditi possano essere stati identificati come persone provenienti dalla zona di Brindisi.

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