rotate-mobile
Cronaca

"E' il vademecum delle regole del gioco. Per tutti"

Il ministro Di Pietro parla del nuovo Codice per gli appalti pubblici: "Con un unico documento e all'insegna della trasparenza, le imprese possono proporsi sul mercato delle opere pubbliche"

L'invito al ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro è partito dalla Facoltà di ingegneria dell'Università del Salento perché - secondo il preside di Facoltà Domenico Laforgia e il docente di Costruzioni Roberto Tomasicchio - "vi è la ferma consapevolezza che nuove e più moderne infrastrutture possono contribuire fortemente allo sviluppo sociale ed economico dell'Italia". E lui, l'ex magistrato di "Mani pulite" ha accolto l'invito, presentandosi alle 18 in punto a Ingegneria (Ecotecke) per parlare proprio del Codice appalti pubblici entrato in vigore a partire dal primo luglio 2006, ma che già dal 13 luglio, data di approvazione del Consiglio dei ministri, vede però alcune sue norme sospese fino a febbraio 2007.

Ma cos'è il nuovo Codice appalti pubblici? Si tratta di una struttura per la trasparenza ed il controllo sugli appalti pubblici e le infiltrazioni mafiose che in essi tendono ad insidiarsi determinando anche gravi ripercussioni per l'economia pubblica e l'imprenditoria privata. Il regolamento include, ad esempio, la regolarità contributiva attestata dal documento unico, le misure per ridurre i costi della qualificazione per le PMI, l'intervento sostitutivo della stazione appaltante in caso di inadempienza retributiva e contributiva dell'appaltatore.

Numerose e importanti sono le nuove norme contenute nel Regolamento di attuazione ed esecuzione del Codice degli appalti pubblici. Ecco per esempio alcuni punti: tra i nuovi istituti che entrano nel mercato delle opere pubbliche in Italia il "dialogo competitivo", una procedura utilizzabile nelle opere particolarmente complesse, che consente alla stazione appaltante di acquisire il "know how" di imprese specializzate con un confronto articolato e trasparente, che si conclude con la definizione della migliore soluzione da porre a base di gara. Il Regolamento prevede che vinca la gara l'impresa che produce il miglior progetto preliminare. Essa fornirà i successivi livelli progettuali e provvederà all'esecuzione dell'opera.

Il regolamento disciplina inoltre le modalità di svolgimento dell'asta elettronica, con una serie di norme, che consentono di evitare la gara statica (con una sola offerta da parte di ogni operatore) e aprono il campo ad una gara dinamica, con un meccanismo di continui rilanci che dovrebbe favorire grandi risparmi per le amministrazioni. Il regolamento introduce una tecnica innovativa che consente di vivacizzare costantemente la gara evitando che gli operatori economici propongano i rilanci concentrandosi tutti a ridosso della scadenza del termine ultimo.

Il Regolamento introduce poi maggiori controlli sul sistema di qualificazione e maggiore solidità richiesta alle società chiamate ad accreditare le imprese che vogliono partecipare agli appalti pubblici. È contemplato poi l'obbligo di validazione dei prezzi a base di gara, da sottoporre ad aggiornamento obbligatorio, per evitare aggiudicazioni a prezzi impossibili e conseguente contenzioso.

Tra i punti più significativi del nuovo regolamento, va ricordata anche una definizione più analitica dei livelli di progettazione e la regolamentazione della verifica del progetto da parte di strutture interne o esterne alla stazione appaltante ma, comunque, accreditate. La verifica accerta la completezza della progettazione, l'appaltabilità della soluzione progettuale prescelta, la minimizzazione dei rischi di introduzione di varianti e di contenzioso. Considerando il primato comunitario dell'Italia relativo al contenzioso, spesso relativo a problemi progettuali, si tratta di norme che potrebbero inaugurare un circolo virtuoso: più qualità progettuale, più opere di qualità, meno contenzioso.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

"E' il vademecum delle regole del gioco. Per tutti"

LeccePrima è in caricamento