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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

E l'Apt rimase senza chiese

L'Azienda di promozione turistica attendeva un risposta per "Città aperte" dalla conferenza regionale dei vescovi. Ma la curia leccese ha preferito stringere l'accordo con il Comune

L' Apt (Azienda di promozione turistica) è rimasta senza chiese. Attendeva una risposta dalla Conferenza episcopale pugliese per inserire le chiese salentine nel progetto "Città aperte", che l'anno scorso ha riscosso non poco successo. L'Apt intendeva offrire ai turisti anche la visita dei luoghi di culto.

Il 7 marzo nella riunione svoltasi a Bari tra le Aziende di promozione turistica, l'Assessorato regionale al Turismo e i rappresentanti della Conferenza Episcopale Pugliese era stata concordata una bozza di protocollo d'intesa per una migliore fruibilità delle chiese in Puglia attraverso un orario più flessibile nei periodi di maggiore affluenza turistica. Il 9 marzo il testo del protocollo è stato inviato alla presidenza della Conferenza espiscopale pugliese. Ma risposta non è arrivata dalla
Conferenza, di cui è presidente monsignor Cosmo Francesco Ruppi, arcivescovo
di Lecce.

Oltre al danno la beffa. L'Apt di Lecce infatti ha avviato contatti con le Curie della provincia di Lecce e di quella di Brindisi per l'apertura di circa cinquanta chiese e per l'elaborazione di un piano di fruizioni dei beni monumentali. Ma si è scontrata con una amara sropresa: "l'Arcivescovo di Lecce - riferisce il commissario dell'Apt, Stefania Mandurino - ha ritenuto di dare precedenza a un accordo concertato tra il Comune e la Curia per l'apertura di alcune chiese nella città capoluogo nel periodo di Pasqua". Il commissario prende atto della decisione, osserva, e conferma la disponibilità dell'Assessore Ostillio e dell'Apt di Lecce a definire rapidamente i rapporti per l'attivazione di "Città aperte 2007".

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