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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Centro / Via Pitagora

"Ecco il pc di suo figlio, mi dia un acconto". La truffa le costa tutta la pensione

Una donna di 80 anni raggirata da un individuo che ha carpito la sua buona fede con una serie di tecniche, compresa quella di passarle il cellulare con un complice dall'altro capo che fingeva di essere il figlio. Ci ha rimesso 850 euro. Nella scatola c'era solo una balance board da pochi soldi

LECCE – E’ una delle più inquietanti cronache di truffe a persone anziane che siano state messe a segno negli ultimi tempi, non fosse altro perché questa volta ci si è arrivati a spingere a parlare realmente al telefono con la vittima. Qualcuno, infatti, s’è spacciato per il figlio di una donna, una pensionata 80enne leccese, e dall’altro capo del telefono l’ha rassicurata: “E’ tutto ok, nessun problema, versa l’anticipo”.

Di solito, infatti, quando l’impostore che abborda la “preda” afferra il cellulare e chiama qualcuno (più che altro, finge di farlo), non passa il telefonino alla persona che intende raggirare. Il più delle volte parla da solo simulando che dall’altro capo vi sia un parente della vittima.

E dunque, oggi, solo in un secondo momento, al cospetto del (vero) figlio e della polizia, l’anziana ci ha ragionato sopra. La voce era simile, ma non del tutto identica. E c’è di più. Quell’uomo che s’è presentato a metà mattinata in via Pitagora, non solo evidentemente conosceva dove risiede la donna, ma anche molti altri particolari. Ad esempio, sapeva in quale corpo militare aveva prestato servizio il figlio prima di congedarsi, ma anche altri dettagli molto precisi del resto della famiglia.

Si era preparato molto bene, insomma, prima di rifilare il pacco. Nel vero senso della parola. Perché nella scatola che di lì a poco avrebbe portato sopra, in casa, non c’era quanto rappresentato, cioè un personal computer, ma una balance board, una pedana di plastica di quelle che si collegano alle consolle per praticare fitness. Un oggetto che può costare dai 30 ai 90 euro circa. E gliel’ha rifilato ricavandone la bellezza di 850 euro: tutta la pensione della povera donna, che aveva ritirato da poco.

La donna non ha saputo fornire molti elementi agli agenti delle volanti di polizia che sarebbero stati chiamati poco dopo per narrare quanto accaduto. Quel soggetto è sbucato all’improvviso, a bordo di un’auto grigia. Il modello, non meglio indicato. Sembrava una persona a posto. Ha fermato l’anziana che proprio in quel momento stava per aprire la porta del condominio per fare rientro a casa. Si è posto con educazione ed ha spiegato in poche parole perché fosse lì. “Suo figlio ha comprato dal mio negozio un pc, ma non aveva soldi per pagare subito. Mi ha detto di passare da lei per avere almeno un acconto”.

E l’imbroglio ha avuto il suo picco quando ha afferrato il cellulare, ha composto un numero dicendo che fosse quello del figlio ed ha passato l'apparecchio alla donna. Un complice l’ha rassicurata. E a quel punto la donna ha fatto entrare lo sconosciuto in casa, con tutto il pacco che custodiva in auto, in cui sosteneva che vi fosse un computer. Da vero gentiluomo, quel tizio ha anche aiutato l’anziana a portare le borse della spesa.

Una volta in casa, il prezzo, ha sostenuto, era di mille e 500 euro. Ma si sarebbe accontentato di un anticipo. La donna, così, gli ha dato 850 euro. Tutto ciò che aveva. Solo dopo, con l’arrivo del figlio, ma con quell’individuo ormai sparito dalla circolazione da un bel po’, s’è scoperto il trucco. Dal pacco è spuntata la balance board. E ovviamente lui, alla polizia, ha spiegato di non aver mai conferito mandato ad alcuno per l’acquisto di computer o altro che avesse a che fare con l’informatica.

La storia dimostra, semmai ce ne fosse ulteriore bisogno, che vi sono in circolazione soggetti molto astuti che trascorrono il tempo a studiare i movimenti di determinate vittime e che in qualche modo riescono ad acquisire informazioni molto preziose. Questa truffa, peraltro, giunge a distanza di pochi giorni da un’altra, altrettanto articolata, in cui è rimasta invischiata un’altra anziana, di 81 anni, raggirata da un sedicente consulente pensionistico. Come dire, cambiano le tecniche ma tutte fanno leva sulla buona fede di persone abituate, forse, a tempi migliori in cui si poteva prestare fiducia anche di uno sconosciuto. Oggi, invece, bisogna fare attenzione anche alla propria ombra. 

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