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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Ugento

Entrò in un bar e "gambizzò" un 21enne, l'accusa chiede la condanna a otto anni

Otto anni è la pena richiesta dal pubblico ministero Francesca Miglietta nel giudizio con rito abbreviato nei confronti di Francesco Romano, il 33enne di Gemini (frazione di Ugento), che la notte del 14 settembre dl 2014 fece irruzione nel bar da Otello, sul lungomare di Torre San Giovanni, ferendo a colpi di pistola Vincenzo Coi

LECCE – Otto anni è la pena richiesta dal pubblico ministero Francesca Miglietta nel giudizio con rito abbreviato nei confronti di Francesco Romano, il 33enne di Gemini (frazione di Ugento), che la notte del 14 settembre dl 2014 fece irruzione nel bar da Otello, sul lungomare di Torre San Giovanni, ferendo a colpi di pistola Vincenzo Coi, suo compaesano di 22 anni. La scena, immortalata dalle videocamere del bar, sembrò quella di un noir.

L’imputato entrò con passo deciso nell’esercizio commerciale con la pistola in mano, la puntò verso il basso ed esplose quattro colpi in direzione della gamba destra di Coi. La dinamica e le traiettorie di sparo evidenziarono come intenzione di Romano fosse di ferire il suo avversario, “gambizzare” come si dice nel Milieu. Difficile stabilire il movente di un atto tanto plateale quanto spietato, una sparatoria che provocò il panico tra i pochi avventori (alle 2 di notte) e il personale del bar.

Romano risponde, oltre che di lesioni personali gravissime, anche della detenzione di un piccolo arsenale che i carabinieri della compagnia di Casarano (che lo arrestarono al termine di un’indagine tanto veloce quanto efficace) trovarono in un garage nella disponibilità del 33enne.

ROMANO Francesco, n. Galatina il 22.05.1982-4In particolare di una pistola a tamburo funzionante, senza dati identificativi; 1,3 chilogrammi circa di tritolo in polvere e granuli, quattro detonatori con relative micce e 263 proiettili. Armi che l’imputato, secondo l’ipotesi accusatoria, avrebbe dovuto solo custodire per conto terzi (con ogni probabilità soggetti legati alla criminalità organizzata).

Nel giudizio abbreviato compare anche un secondo imputato, Luigi Molle, 29enne di Tricase, accusato di favoreggiamento per aver cercato di celare agli inquirenti l’identità di Romano. Per lui il pubblico ministero ha chiesto la condanna a un anno di reclusione. Oggi ha discusso il suo legale, l’avvocato Alberto Ghezzi. La requisitoria del legale di Romano, l’avvocato Elvia Belmonte, è attesa per il 25 gennaio, data in cui il gup Simona Panzera pronuncerà la sentenza di primo grado. 

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