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Cronaca

Esposti e inchieste sui concorsi all'Università, Procura chiede l'archiviazione

Sembra volgere al capolinea l’inchiesta sulle presunte irregolarità nel bando per il concorso relativo alle cattedre di professore

LECCE – Sembra volgere al capolinea l’inchiesta sulle presunte irregolarità nel bando per il concorso relativo alle cattedre di professore dell’Università del Salento. Si tratta dell’ennesima inchiesta aperta dalla Procura del capoluogo salentino sui concorsi dell’Ateneo leccese. A dare avvio alle indagini l’esposto presentato dai professori Antonio e Carmelo Gianni Donno, consiglieri del Dipartimento di studi umanistici e titolari delle cattedre di Storia dei trattati e politica internazionale, e di Storia contemporanea e del capitalismo. Per questo erano stati ascoltati dal pubblico ministero Paola Guglielmi, che al termine delle indagini ha chiesto l’archiviazione del procedimento.

Nell’esposto, molto dettagliato, i due studiosi avevano puntato il dito sulle procedure relative ai concorsi per associati per le cattedre di Storia della filosofia e Letteratura italiana, oltre a quelle per professore ordinario. L’inchiesta non ha però evidenziato aspetti di natura penale e presunte irregolarità. La deposizione dei due professori non sembra aver aperto un nuovo fronte e delineato nuovi scenari in un’inchiesta che aveva scosso l’ambiente accademico .

Nel corso delle indagini un nome è già stato iscritto nel registro degli indagati con l’ipotesi di reato di abuso di ufficio. Gli inquirenti hanno passato al setaccio le procedure adottate per nominare le commissioni chiamate a scegliere i candidati per le cattedre di professore associato e le relative nomine. La parola passa ora al gip.

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