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Cronaca

Estate, emergenza continua: centinaia di interventi per il 118 ma pochi i medici

Nella provincia di Lecce sono 22 le postazioni attive con ambulanza, un numero da molti ritenuto insufficiente specie nel periodo estivo, con tanti turisti. Nella zona della fascia ionica compresa tra Punta prosciutto e Santa Maria al Bagno non sono presenti ambulanze dotate di personale medico

LECCE – E’ il fulcro del sistema di soccorso sanitario, vera ancora di salvezza per chi, per innumerevoli ragioni, si trova in difficoltà o, nei casi più gravi, a lottare tra la vita e la morte. ll Servizio sanitario urgenza emergenza 118 (S.s.u.em.) è un servizio pubblico attivo su tutto il territorio nazionale 365 giorni all’anno 24 ore al giorno. Ha l’obiettivo di garantire una risposta adeguata alle situazioni di urgenza ed emergenza sanitaria mediante l’invio di mezzi di soccorso adeguati e coordina i trasporti interospedalieri urgenti, e il trasporto degli organi, dei tessuti e delle varie equipe mediche.

Il sistema del soccorso sanitario viene coordinato dalle centrali operative di emergenza urgenza (Coeu) dislocate sul territorio. Le centrali operative 118 si occupano di gestire le telefonate e le richieste di soccorso con l’obiettivo di inviare il mezzo di soccorso più adeguato e il trasporto nella struttura sanitaria più idonea alla richiesta, comunicando con i mezzi a disposizione sul territorio e coordinando l’intervento con le centrali operative di altre istituzioni (112,113, 115 e 117).

Nella provincia di Lecce sono 22 le postazioni attive con ambulanza, un numero da molti ritenuto insufficiente in particolar modo nel periodo estivo, in cui si registra la presenza nel Salento di centinaia di migliaia di turisti. Nelle scorse settimane erano stati alcuni consiglieri regionali (Saverio Congedo, Luigi Mazzei, Aldo Aloisi e Antonio Barba) a inviare una mozione al presidente del consiglio regionale evidenziando la necessità di rivedere la rete del 118 e la distribuzione nel territorio regionale delle postazioni di ambulanza e auto mediche, in particolar modo nel Salento, dove la dotazione è sproporzionata (in maniera negativa) rispetto a quella delle altre province pugliesi.

Una situazione di costante e continua emergenza che in alcune zone riveste carattere di autentica criticità. Basti pensare, infatti, che nella zona della fascia ionica compresa tra Punta prosciutto e Santa Maria al Bagno (uno dei tratti dove si registra il maggiore afflusso di turisti e vacanzieri) non sono presenti ambulanze dotate di personale medico. Vi sono, infatti, varie tipologie di postazioni del 118: alcune sono dotate di mezzo di soccorso con medico a bordo (Mike), altre possiedono un mezzo di soccorso con infermieri a bordo (India) e infine vi sono delle postazioni convenzionate con il volontariato che sono caratterizzate da un mezzo di soccorso con soccorritori volontari a bordo (Victor).

L’unica ambulanza Mike presente nella zona è quella di Nardò, a fronte di decine di richieste di intervento giornaliero. Un carico di lavoro difficile, se non impossibile, da gestire, che si riflette inevitabilmente sulla sicurezza pubblica. Al di là della competenza e dell’efficienza degli infermieri a bordo (encomiabili per il lavoro svolto), la presenza di personale medico può rivelarsi indispensabile per salvare una vita umana.

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