Evade dai domiciliari e va al bar all'alba a bordo di un'automobile rubata

 

LECCE – Teoricamente, si sarebbe dovuto trovare ai domiciliari. Di fatto, andava in giro, per Lecce, alle prime luci dell’alba, frequentando in particolare un bar non lontano dallo stadio. Le abitudini di Fernando Sergio Maniglia, 50enne di Monteroni di Lecce, non devono essere passate inosservate a qualcuno e, di certo, la notizia è giunta presso gli uffici della squadra mobile di Lecce, che ha iniziato a indagare per verificare la veridicità dell’informazione.

Così, alle prime luci dell’alba, gli agenti di polizia, suddivisi in due pattuglie, hanno iniziato a perlustrare la zona dei frequenti avvistamenti, fin quando, su viale Giovanni Paolo II, hanno notato una Fiat Stilo celeste ferma sul ciglio destro. A bordo, c’era proprio il ricercato. L’aspetto singolare della vicenda, non è stata solo l’evasione dagli obblighi dei domiciliari, ma anche il fatto che l’auto risultasse rubata, per la precisione a San Pancrazio Salentino, il 13 agosto scorso. Per l’uomo, inevitabilmente, è scattato l’arresto, con sequestro dell’auto.

Maniglia è un personaggio tornato di frequente, nelle cronache. Nel novembre dello scorso anno è stato condannato a quattro anni per ricettazione ed estorsione, con il classico metodo del “cavallo di ritorno”, ai danni di un commerciante. Ma qualche anno prima, nel novembre del 2007, fu protagonista di una vicenda clamorosa: da ex dipendente che nutriva rancori, mise fuoco agli uffici della “Newlat” di Lecce, ma precipitò dal tetto durante l’attentato e fu arrestato. Nell'occasione, riportò varie ferite e fu letteralmente miracolato. Più di recente, il 14 settembre scorso, era già stato fermato dai carabinieri di San Cesario di Lecce, sempre per evasione dai domiciliari.