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Cronaca

Falsi incidenti per truffare compagnie assicurative, in sei vanno a processo

Tre gli episodi contestati dal pubblico ministero Maria Rosaria Micucci avvenuti fra il 2011 e il 2012. Coinvolto anche un avvocato

LECCE – Si aprirà il prossimo 13 aprile il processo nato dall’inchiesta sulle presunte truffe ai danni delle compagnie assicurative, la cui denuncia ha dato il via alle indagini. A giudizio, al termine dell'udienza preliminare, sono finiti l’avvocato Francesco Delli Noci, 36enne leccese; Filomena Paglino, 50enne di Bagnolo del Salento; Alessandro Quarta, 33enne leccese; Tommaso Danese, 40enne di Monteroni; Raffaele Danese, 56enne di Monteroni; e Gianluca Carlà, 45enne di Monteroni.

Tre gli episodi contestati dal pubblico ministero Maria Rosaria Micucci. Il primo per un sinistro avvenuto nel giugno del 2012 sulla strada provinciale che conduce da Copertino a San Donato. Raffaele Danese, in qualità di conducente dell’auto, Tommaso Danese e Alessandro Quarta come passeggeri, avrebbero presentato alla compagnia assicurativa, attraverso il loro legale, l’avvocato Delli Noci, false certificazioni sanitarie per ottenere (senza riuscirci) un risarcimento per lesioni non riportate o comunque meno gravi. Certificazioni prodotte da uno da una struttura non più operativa da anni.

Il secondo episodio si riferisce a un incidente stradale avvenuto nell’ottobre del 2011 a Lecce. Alessandro Quarta e Filomena Paglino, conducenti delle due autovetture coinvolte, avrebbero presentato due falsi referti per ottenere un risarcimento per lesioni non riportate o comunque meno gravi. Per Quarta, assistito nell’iter da Delli Noci, il risarcimento non sarebbe andato a buon fine, con un certificato prodotto da una struttura non più operativa da anni. Paglino avrebbe invece ottenuto un risarcimento di 3mila e 800 euro.

L’ultimo fatto contestato risale al novembre del 2011 a Copertino. Tommaso Danese, conducente dell’auto coinvolta nell’incidente, Alessandro Quarta (con il patrocinio dell’avvocato Delli Noci) e Gianluca Carlà come passeggeri, avrebbero prodotto tre false certificazioni sanitarie per ottenere un risarcimento per lesioni non riportate o comunque meno gravi. Danese avrebbe così ottenuto un risarcimento pari a 8mila e 300 euro, 2mila e 800 per Quarta e 2mila e 300 per Carlà.

Gli imputati sono assistiti dagli avvocati Massimo Bellini, Luigi e Roberto Rella.

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