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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Gallipoli

Farmacia comunale, il Tar "narcotizza" il Comune

Gallipoli: l'ex sindaco Barba aveva estromesso dal Consiglio di amministrazione della GeFa il presidente Tuccio e la consigliera Nastrini. Il giudice li rimette al loro posto

Era stato uno degli ultimi atti del sindaco Vincenzo Barba e della sua amministrazione prima della fatidica "caduta" da Palazzo. Un'ordinanza del 22 maggio scorso con la quale l'ex primo cittadino disponeva la sostituzione dei componenti "pubblici" (nominati dal Comune) in seno al Consiglio di amministrazione della nuova farmacia comunale di via Lecce. Così il presidente della Gefa (la società mista pubblico/privata che gestisce la farmacia comunale gallipolina), Davide Tuccio, e la consigliera Giuseppina Nastrini in un batter d'occhio, si sono ritrovati, loro malgrado, letteralmente destituiti dai loro incarichi. E avvicendati con due dirigenti tecnici di Palazzo Balsamo, ovvero con Pantaleo Isceri e Sergio Leone.

Questo almeno sino alla giornata di ieri quando il Tar di Lecce, accogliendo le motivazioni contenute nel ricorso presentato dai due componenti "sfiduciati", ha rimesso le cose a posto. Ovvero con la sentenza n°585 del 27 giugno 2007, il Tribunale amministrativo ha ritenuto del tutto fuori luogo l'azione posta in essere dall'ex sindaco della cittadina ionica, legittimando di contro l'azione della società di gestione della farmacia che era stata all'origine della diatriba. Un'assunzione di troppo. Mal digerita. Forse solo e soltanto un pretesto per "vendicare" vecchie ruggini con la precedente amministrazione Venneri. Ipotesi...

Ufficialmente infatti il Comune di Gallipoli ha motivato e legato la decisione di rimuovere il presidente Tuccio e la consigliera Nastrini alla volontà di quest'ultimi di avallare l'assunzione, a tempo parziale, di un'ulteriore collaboratrice della farmacia. Assunzione per altro effettuata e questo, secondo il Comune, in difformità rispetto agli accordi stipulati. Ovvero rispetto all'unica unità in organico già prevista nel piano economico finanziario presentato, in sede di aggiudicazione della convenzione, dal socio privato. Il Comune, o meglio l'ex sindaco Barba, si impunta. Ritiene che si venuto meno il rapporto fiduciario che lo lega ai "delegati" comunali che reggono le sorti del Consiglio di amministrazione della Gefa. Decide di tagliare quelli che lui ritiene i "rami secchi" e dispone il ricambio. Davide Tuccio e Giuseppina Nastrini sono out. Per Barba..Ma non per il Tribunale amministrativo.

Di seguito lo stralcio della sentenza del Tar che di fatto riabilita alle loro funzioni il presidente e la consigliera della Gefa: "Premesso che i ricorrenti impugnano il provvedimento sindacale con cui il Comune intimato revocava la nomina degli stessi quali membri del Consiglio di Amministrazione della locale società mista avente per oggetto l'esercizio di una farmacia. Rilevato che detta revoca veniva motivata con riguardo all'avvenuta assunzione, a tempo parziale di una ulteriore collaboratrice di farmacia rispetto a quella prevista - nel numero appunto di una unità - nel piano economico finanziario presentato dalla concorrente privata aggiudicataria. Considerato che il suddetto incremento occupazionale, tuttavia, veniva ragionevolmente giustificato dal volume d'affari ottenuto nel periodo di attività svolta dalla farmacia, pari a circa il doppio di quello stimato nel predetto piano finanziario ed in rapporto al quale era stato preventivato l'organico di un farmacista titolare, un farmacista aiuto ed un addetto al magazzino".

"Ritenuto che, peraltro, il Contratto di servizio del 2.5.06 sembra attribuire al gestore una significativa autonomia nelle scelte aziendali, e che comunque l'interesse del socio pubblico ai migliori risultati di bilancio ed all'espletamento di un servizio ottimale per la clientela non pare pregiudicato dalla nuova assunzione, dovendosi per il resto ritenere che il businnes plan costituisca, così come avviene per ogni realtà aziendale, una piattaforma minima, suscettibile di ogni incremento che sia proporzionato ai risultati economici raggiunti. Ritenuto che, infine, l'assunzione non sembra costituire scelta di rilievo tale da influire sul rapporto fiduciario fra socio pubblico e amministratori. Per questi motivi Accoglie (Ricorso numero 823/2007) la suindicata domanda cautelare e, per l'effetto, sospende l'efficacia del provvedimento impugnato".

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