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Cronaca

“Favori&Giustizia”, il neurologo Trianni patteggia un anno e dieci mesi

Accolta l’istanza avanzata dal medico coinvolto nell’inchiesta sul presunto scambio di favori col pm Arnesano, che comprendeva anche il risarcimento del danno al ministero della Giustizia di 50mila euro

POTENZA - Si chiude così con una sentenza di patteggiamento a un anno e 10 mesi, col beneficio della pena sospesa, più risarcimento del danno di 50mila euro al ministero della Giustizia, la vicenda giudiziaria con imputato il primario di neurologia dell’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce Giorgio Trianni. Stando a quanto riportato nelle carte dell’’inchiesta, il professionista avrebbe goduto dell’aiuto del pm Emilio Arnesano nel procedimento relativo al sequestro della sua piscina abusiva, offrendogli in cambio due battute di caccia in Basilicata, dal costo di 700 euro ciascuna.

La sentenza è stata emessa oggi dal collegio del Tribunale di Potenza, presieduto dal giudice Rosario Baglioni, chiamato a valutare l’istanza di concordare la pena (sulla quale la Procura aveva espresso parere favorevole) avanzata dagli avvocati Stefano Chiriatti e Francesco Paolo Sisto, il giorno in cui aveva preso il via il processo che vedeva il medico imputato con altri colleghi: il direttore del dipartimento di medicina del lavoro e di igiene ambientale Carlo Siciliano, l’ex dirigente generale della Asl di Lecce Ottavio Narracci e il primario di ortopedia del “Vito Fazzi” Giuseppe Rollo.

Questi torneranno in aula giovedì, quando davanti ai giudici si presenterà il presidente della prima sezione penale del Tribunale di Lecce Roberto Tanisi (tra i testimoni scelti dai difensori di Arnesano, Luigi Covella e Luigi Corvaglia) che pronunciò un verdetto assolutorio nel processo in cui Narracci rispondeva di aver usato l’auto di servizio per motivi personali. Per la magistratura potentina, l’istruttoria fu condotta dal pm in modo da avvantaggiare l’imputato, così da sdebitarsi con l’amico Siciliano che anni prima (nel 2014) gli avrebbe venduto una barca a un prezzo a dir poco conveniente: 28mila euro anziché 45mila. Secondo il consulente incaricato dall’avvocato Amilcare Tana, difensore di Siciliano, il valore dell’imbarcazione era invece di 25.800 euro, quindi persino inferiore al costo sostenuto dal magistrato.

Questo e molto altro dovrà essere accertato dal processo, mentre per Trianni, il capitolo con la giustizia si chiude qui. 

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