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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

“Favori&Giustizia”, salta la requisitoria. Chiesta l’acquisizione di nuove prove

In mattinata, il pubblico ministero ha chiesto che nel processo finissero nuovi elementi. Sulla richiesta, il tribunale di Potenza deciderà il 21 febbraio

POTENZA - Un nuovo colpo di scena arriva nel processo sui presunti scambi illeciti di favori tra il pubblico ministero Emilio Arnesano, medici e avvocati salentini. Proprio nel giorno in cui era prevista la requisitoria, il sostituto procuratore Anna Piccininni ha preso la parola, ma per chiedere l’acquisizione di nuove prove e la trascrizione di tre intercettazioni (una delle quali contenuta nel fascicolo “madre” aperto dalla Procura di Lecce e ancora in fase di indagini preliminari) che riguardano la vicenda tra il pm e un altro degli imputati, il primario di Ortopedia Giuseppe Rollo. Rispetto a  quest’ultimo, è stata inoltre richiesta l’acquisizione della sentenza con cui la Corte di Cassazione revocò la misura cautelare, già prodotta dalla difesa (rappresentata dagli avvocati Renata Minafra e Ladislao Massari).

Non solo, il magistrato ha chiesto inoltre che finisse nel processo anche la verifica sui tabulati telefonici svolta dalla polizia giudiziaria che smentirebbe la testimonianza rilasciata da due amiche dell’avvocatessa Emanuela Carbone, riguardo al periodo in cui sostengono di aver appreso da quest’ultima la notizia dei suoi rapporti con Arnesano.  Non finisce qui. Oggetto dell’istanza del sostituto Piccininni è stata anche una nota, già prodotta dalla Procura di Lecce, circa le presenze del pubblico ministero Angela Rotondano, tra gli ex colleghi di Arnesano chiamati a testimoniare, che aveva dichiarato di non aver rilevato anomalie nel comportamento avuto dal magistrato.

Sono due le vicende principali su cui verte l’impianto accusatorio, perché è in seguito a queste che si sarebbe innescato un sistema illecito di do ut des: la barca che Carlo Siciliano, direttore del dipartimento di medicina del lavoro e di igiene ambientale della Asl di Lecce avrebbe venduto ad Arnesano a un prezzo inferiore al valore reale, e l’assunzione del figlio del magistrato, tramite lo stesso medico, prima presso l’Igeco Costruzioni Spa (dal 27 novembre 2014 al 26 maggio 2015) poi presso l’Omnia Spa, società facente capo al gruppo Igeco (dall’8 giugno al 9 novembre 2015).

Proprio in merito all'imbarcazione, oggi la Corte ha rigettato la richiesta della Procura, la stessa già respinta lo scorso novembre, quando aveva prodotto la consulenza sull'unità chiedendo l'ascolto del consulente e quindi eventualmente una perizia sulla stima.

Sulla richiesta, e sull’ammissione di eventuali prove contrarie della difesa (gli avvocati Luigi Covella e Luigi Corvaglia per Arnesano; Amilcare Tana e Nicola Buccico per Siciliano; Gianni De Pascalis e Cesare Placanica, per Ottavio Narracci, ex direttore della Asl di Lecce; Ladislao Massari e Renata Minafra, per Rollo; Alberto e Arcangelo Corvaglia per Federica Nestola; Gabriele Valentini e Ladislao Massari per l’avvocato Mario Ciardo; Aldo Morlino e Carlo Panzuti per Augusto Conte; Antonio Savoia per l’avvocatessa Carbone).si pronuncerà il 21 febbraio, il collegio presieduto dal giudice Federico Sergi.

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