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Cronaca

Fazzi, morte al pronto soccorso: sette medici indagati

Sette medici dell'ospedale leccese sono stati iscritti nel registro degli indagati dal pubblico ministero Giovanni Gagliotta per la morte di Luigi Giannone, il 64enne di Merine deceduto il 21 maggio

LECCE - Ci sono sette medici indagati per la morte di Luigi Giannone, 64enne di Merine, deceduto nel pronto soccorso del Vito Fazzi di Lecce lo scorso 21 maggio. Il pubblico ministero Giovanni Gagliotta nelle scorse ore ha iscritto i nomi di sette camici bianchi che avrebbero avuto in cura in paziente: si tratta di medici del pronto soccorso, anestesisti, radiologi e rianimatori. Sono le loro condotte al momento ad essere esaminate sotto la lente di in gradimento della Procura.

Proprio in queste ore è in corso l'esame autoptico sul cadavere di Giannone: ad eseguirlo il medico legale Roberto Vaglio, cono stati nominati consulenti della famiglia e degli indagati rispettivamente il dottor Franco Faggiano ed Alberto Tortorella. Già al termine dell'autopsia, dunque, potrebbero arrivare i primi elementi utili per risalire alle cause del decesso. Che è stato talmente improvviso ed inaspettato da spingere i familiari a presentare una denuncia perché venisse fatta chiarezza sulla morte del 64enne.

Che si sarebbe presentato per ben due volte al pronto soccorso del Fazzi a causa di forti doloro al petto. La prima volta l'uomo si recò presso il nosocomio leccese due giorni prima del decesso. Dopo essere stato visitato e sottoposto agli accertamenti, i sanitari lo dimisero poiché non sarebbe emersa alcuna particolare patologia. Ma i dolori al petto non accennavano a diminuire, e così Giannone tornò presso il pronto soccorso.

Questa volta, i medici decisero di sottoporlo ad una Tac, dopo la quale però il suo cuore cessò definitivamente di battere. Nella denuncia presentata dalla moglie, si sostiene che la Tac non si sarebbe dovuta eseguire con il mezzo di contrasto, poiché l'anziano aveva due by-pass. Questa circostanza, però, dovrà eventualmente essere confermata dagli inquirenti. L famiglia è assistita dall'avvocato Cinzia De Giorgi.

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