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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Tricase

Ferì il vicino a colpi di mannaia, condannato a sei anni per tentato omicidio

La sentenza è stata emessa dal gip di Lecce Vincenzo Brancato a carico di Rocco Sciurti, 64enne. Nel settembre dello scorso anno, dopo l'ennesima lite, ferì un giovane 26enne. Fu arrestato dai carabinieri della compagnia locale

LECCE – Dovrà scontare sei anni di reclusione Rocco Sciurti, 64 anni, accusato di tentato omicidio nei confronti di un suo vicino: il 26enne Stefano Luigi Martina. La sentenza è stata messa dal gup Vincenzo Brancato, al termine del giudizio con rito abbreviato. L’imputato è assistito dall’avvocato Tony Indino, che ha già annunciato l’intenzione di voler ricorre in appello.

A settembre scorso, al termine dell'ennesima lite condominiale, Sciurti affrontò il 26enne e gli sferrò un fendente in testa con una mannaia, rischiando di ucciderlo. La vicenda, infatti, avrebbe potuto avere un esito ben più tragico se non fossero intervenuti alcuni condomini per separare i contendenti e, in seguito, i carabinieri. L'anziano, già una lunga serie di reati alle spalle, finì per l'ennesima volta in carcere, con la grave accusa di tentato omicidio aggravato, oltre al porto abusivo di oggetti atti a offendere.

L'episodio avvenne alla periferia di Tricase, in una palazzina della zona 167. Diverse le chiamate al 112, per invitare i carabinieri a fiondarsi sul posto e impedire che la situazione, già all'apice del parossismo, potesse degenerare fino alla tragedia. Quando i militari della stazione e dell'aliquota radiomobile raggiunsero la zona, si trovarono nel mezzo della baraonda, scorgendo Sciurti, personaggio già noto, che, brandendo un piccolo machete, stava tentando di scagliarsi addosso a un giovane, stordito e ferito in testa, con il sangue che sgorgava già abbondante. Il tutto, condito da feroci minacce di morte gridate ad alta voce in mezzo ad uno scudo umano di persone, posti a difesa del ragazzo.

SCIURTI ROCCO..-2-2-2Solo quando il 64enne fu bloccato e disarmato dai carabinieri, la situazione si tranquillizzò, tanto da permettere l'intervento dei soccorritori del 118 che trasportarono l'aggredito in ospedale, il "Cardinale Panico", in codice rosso. La vittima riportò una profonda ferita lacerocontusa al cranio, curata con oltre dieci punti di sutura. 

In sede di convalida dell’arresto Sciurti raccontò che con la vittima non correva buon sangue, per le più banali questioni di vicinato, come il portone dello stabile lasciato in qualche caso aperto, o magari la luce rimasta accesa, o l'imposta sbattuta con troppa forza. In particolare l'arrestato si era detto esasperato dal comportamento del vicino, che in più occasioni lo avrebbe deriso, arrivando a pendere a calci la porta della sua abitazione.

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