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Cronaca

San Sebastiano: polizia locale in Piazza Duomo. Delegazioni da tutta la provincia

L'arvivescovo di Lecce ha officiato in Duomo la liturgia nel giorno del santo patrono del corpo. Presenti delegazioni di decine di comuni del Salento, oltre al prefetto, Giuliana Perrotta e al procuratore della Repubblica, Cataldo Motta

LECCE – Divise e gonfaloni, nella cattedrale di Lecce. Le prime sono quelle della polizia locale, i secondi appartengono ai tanti comuni del Salento che hanno partecipato alla funzione per San Sebastiano. Ricorre oggi, infatti, la festività del patrono del corpo e nel Duomo sono accorsi sindaci, assessori e agenti da mezza provincia, convocati dal comandante della polizia del capoluogo, Donato Zacheo.

Alla presenza del prefetto Giuliana Perrotta, del procuratore della Repubblica, Cataldo Motta e della massime autorità civili e militari, il vescovo della diocesi leccese, Domenico D’Ambrosio, ha celebrato messa. Nella sua breve ma incisiva omelia l’esortazione a diffidare dei compromessi e a tenere alto il vessillo della fedeltà alla propria missione, in linea con l’insegnamento del santo.

Secondo la storia della Chiesa, infatti, Sebastiano, che era il comandante della prima coorte della prima legione – praticamente la guardia imperiale -, fu condotto per due volte al martirio perché accusato dall’imperatore Diocleziano di diffondere il culto cristiano tra le altre gerarchie dell’esercito e della burocrazia romana. Nonostante fosse scampato alla prima condanna a morte con una guarigione miracolosa dopo essere stato trafitto da decine di frecce, ebbe il coraggio di recarsi davanti all’imperatore per professargli la propria fede. Decisione che gli costò la fustigazione a morte, eseguita nel 304 nell’ippodromo del Palatino.

Mezzi, gonfaloni e agenti. La celebrazione e i protagonisti

Nutrita, come al solito, anche la pattuglia di esponenti politici: dai parlamentari Salvatore Capone e Roberto Marti, al consigliere regionale Saverio Congedo e a decine di rappresentanti locali. 

Gli elogi per le attività di servizio.

Al termine della cerimonia, gli interventi di rito. Prima quello del colonnello Donato Zacheo, riportato integralmente al link successivo, poi il saluto del sindaco di Lecce, Paolo Perrone, e dell'assessore con delega alla polizia locale, Luca Pasqualini.

(Il testo del discorso_Zacheo)

Nella parte finale della cerimonia, sull’altare sono stati conferiti gli elogi agli agenti che si sono distinti in particolari attività di servizio, appartenenti a vari comandi della provincia. Di seguito l’elenco.

Al capitano Passabì ed al tenente Esposito, rispettivamente comandante e vice comandante della polizia locale di Cavallino, per la seguente motivazione: “Il 26 luglio 2013 procedevano al rintraccio e successivo accompagnamento di persona armata di una spranga di ferro della lunghezza di cm. 90 che a piedi percorreva le vie cittadine, con l’intento di proseguire la propria azione criminosa, evitando in tal modo che lo stesso potesse portare ad ulteriore compimento la propria azione delittuosa”.

Al comandante della polizia locale di Cutrofiano tenente Durante ed ai suoi collaboratori luogotenente Campa ed agente Pizzola, per la seguente motivazione: “Mediante perquisizione locale rinvenivano e sequestravano materiale di interesse investigativo tra cui numerosi manifesti murali pronti per l’affissione inneggianti al fascismo ed all’odio razziale.”

Al maresciallo capo Gallo ed all’agente Santoro del comando di polizia locale di Melendugno, per la seguente motivazione: “Raggiungevano un uomo in chiaro stato confusionale che camminava barcollando pericolosamente lungo i bordi dell’alta scogliera e lo traevano in salvo”.

Al capitano Muci, comandante della polizia locale di Tricase ed ai suoi collaboratori maresciallo Colaci e maresciallo Guida, per la seguente motivazione: “Procedevano a perquisizione locale di uno studio tecnico dove rinvenivano due timbri e carta intestata del Settore Urbanistica del Comune di Tricase che sequestravano. Il professionista veniva denunciato a piede libero per i reati di contraffazione di pubblici sigilli e uso di atto falso” .

Al comandante della polizia locale di Vernole maggiore Antonio Palano, per la seguente motivazione: “Interveniva per fermare un uomo in evidente stato confusionale che brandiva un’arma bianca ed inveiva minacciando di togliersi la vita. Il comandante irrompeva sul terrazzo dove l’uomo era salito ma questi  si lanciava nel vuoto. Il comandante repentinamente si gettava verso il suicida e lo portava in salvo”.

Ai tenenti Palumbo e Sabatino ed ai marescialli Barba, Mangè, Primiceli e Personè, del comando di Lecce, per la seguente motivazione: “Fermavano, dopo diversi giorni d’indagine, un uomo dedito alla vendita di polizze R.C. auto false. Sequestravano, inoltre, il provento dell’attività illecita e le polizze auto false, deferendo il soggetto all’autorità giudiziaria per i reati di falsità in atti, truffa e ricettazione”.

Ai tenenti Doria e Palumbo ed ai marescialli Barba, Bisconti, Forcignanò, Manfreda, Manni, Pagliara, Prete ed Ulivo, per la seguente motivazione: “Effettuavano attività di indagine nel centro storico a seguito della quale identificavano due donne che svolgevano attività di prostituzione. Una di queste veniva deferita all’Autorità Giudiziaria per il reato di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione ed il suo appartamento veniva sottoposto a sequestro”.

Ai tenenti Doria, Palumbo e Sabatino ed ai marescialli Barba, Falconieri, Forcignanò, Lisi, Manni e Mazzotta Italo, per la seguente motivazione: “All’esterno del campo sosta dei Rom denominato “Masseria Panareo” rinvenivano nove involucri contenenti marijuana del peso di 4,7 chilogrammi nonché una pistola e dei proiettili contenuti in due involucri. Tutto il materiale veniva sottoposto a sequestro giudiziario e messo a disposizione dell’autorità giudiziaria”.

Sono stati infine consegnati gli attestati al personale dei veri comandi andati in congedo nel corso del 2013.

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