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Cronaca Gallipoli

Fiamme e fumo nell’abitazione del senatore Barba. La sorella barricata in bagno

Intorno a mezzogiorno, nel centro storico, l’incendio all’interno del palazzo dove vive la famiglia del politico e imprenditore gallipolino. Danni agli arredi e alle pareti. La donna, incolume, soccorsa da un vigile, da un carabiniere fuori servizio e dalla polizia

GALLIPOLI - Momenti di apprensione e preoccupazione intorno a mezzogiorno nel cuore del centro storico di Gallipoli a causa di un incendio che si è sviluppato all’interno di un appartamento che si affaccia su via Antonietta De Pace e nei pressi della cattedrale. Si tratta dell’abitazione al primo piano, con  accesso da via Garibaldi, nella quale vive il senatore ed ex sindaco Vincenzo Barba con la sorella e che si trova nel palazzo che sovrasta l’omonimo teatro Garibaldi a poca distanza dalla sede comunale di Palazzo Balsamo. Un rogo generato con molta probabilità da un corto circuito partito da una presa elettrica all’interno di una stanza da letto e che ha sprigionato le fiamme che hanno da subito intaccato alcuni abiti, custoditi in un raccoglitore in plastica, e le coperte per poi estendersi anche gli antichi mobili che arredano la casa.

Al momento dell’incidente in casa si trovavano la sorella del politico e imprenditore petrolifero  gallipolino con alcune inservienti, mentre Vincenzo Barba era fuori città, in quel di Foggia, per ragioni lavorative. Appena divampato l’incendio le donne hanno tentato di spegnerlo, senza però riuscirvi, e la sorella del senatore è rimasta lievemente ferita, riportando alcune bruciature. Le altre occupanti dell’abitazione si sono invece messe al riparo all’esterno sul pianerottolo, allertando i primi soccorsi. Nel contempo una pattuglia della polizia locale impegnata in un intervento di rimozione nella vicina via Sant’Angelo si è subito resa conto di quanto stava avvenendo nel palazzo. Uno dei vigili si è subito recato all’interno dell’abitazione e non senza difficoltà, a causa della visibilità ridotta dal fumo sempre più denso spigionato dal rogo, è riuscito a tranquillizzare le malcapitate invitandole a desistere dai loro tentativi autonomi per domare l’incendio e di mettersi invece al riparo lontano dalla stanza in cui le lingue di fuoco continuavano ad alimentarsi. La signora Barba, colta dal panico, si è poi rifugiata in un bagno in attesa dei soccorsi. L’agente di polizia locale, dopo aver disattivato il quadro elettrico, e con l’ausilio di un operaio edile accorso sul palazzo, ha avviato i primi interventi di messa in sicurezza e avvisato i pompieri.         

Il fumo denso e acre intanto ha continuato ad invadere gli ambienti dell’immobile e la coltre nera fuoriuscita dalle finestre è stata scorta anche dai residenti e passanti che hanno subito allertato i vigili del fuoco e le forze dell’ordine. Sul posto sono giunte le squadre dei caschi rossi del distaccamento di Gallipoli e le pattuglie dei carabinieri, del commissariato locale e dei vigili urbani che intanto avevano provveduto a chiudere al traffico le vie del centro storico.

Tra i primi ad intervenire anche un carabiniere, fuori servizio, che abita nella zona e alcuni agenti di polizia che nel frangente i cui i vigili del fuoco domavano le fiamme e bonificavano le stanze interessate dall’incendio, sono riusciti a raggiungere la stanza del bagno dove si era rifugiata la donna, prestandole ulteriore soccorso. Per lei fortunatamente solo tanta paura e alcune bruciature agli arti e il volto annerito dalla fuliggine. Leggero principio di intossicazione, ma senza ulteriori conseguenze, invece per alcuni dei soccorritori. La signora Barba si è subito ripresa ed ha rifiutato anche il trasporto in ospedale facendosi solo vistare, a scopo precauzionale, dai sanitari del 118 sopraggiunti sul posto. L’abitazione ha subito danni considerevoli all’arredamento e alle pareti annerite dalla combustione. Dopo la messa in sicurezza e la bonifica dei vigili del fuoco i tecnici comunali hanno verificato le condizioni strutturali dell’immobile e dei locali commerciale al pian terreno.

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