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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Taviano / Via Termoli 20

Fiamme nella notte: colpita anche la casa di riposo già rapinata

Il fuoco ha avvolto gli armadietti dell'edificio, appartenente alla madre della convivente di un collaboratore di giustizia, finito nel mirino dei malviventi giorni addietro. Roghi anche presso un centro per minori di Mancaversa

MERINE (Lizzanello) - A soli quattro giorni dalla rapina che ha fruttato ai malviventi un maxi bottino da 15mila euro, la casa di riposo "Sacro Cuore di Gesù", in via Baracca, a Merine di Lizzanello, è nuovamente balzata agli onori della cronaca.

Durante la notte, infatti, le fiamme hanno colpito gli armadietti dell'edificio, di proprietà di una 58enne, madre della convivente di Alessandro Verardi, collaboratore di giustizia di 33 anni, originario del luogo.

Il fuoco ha attecchito facilmente sugli scaffali, che contenevano coperte e lenzuola. Nessuna grave conseguenza è stata, fortunatamente, registrata fra gli ospiti della struttura. Solo tanto spavento e alcuni danni ai materassi e al mobilio.

 Sul posto, oltre ai vigili del fuoco del comando leccese, anche i carabinieri, per avviare tutte le indagini per confermare o meno l'origine dolosa del gesto che, al momento, non è esclusa.

Alcune ore dopo, inoltre, un secondo rogo si è sviluppato a Mancaversa, la frazione di Taviano. Le lingue di fuoco si sono propagate all'alba, attorno alle 5,30, colpendo un totale di cinque autovetture, parcheggiate all'esterno della comunità per minori "Oberon" , al civico 20 di via Termoli.

Si tratta di una Nissan, una Honda, Un'Alfa 166, una Opel Vivaro e una Lancia Thesis. Tre dei mezzi distrutti dall'incendio, in sosta in un'area priva di recinzione, appartengono alla struttura, assieme ai restanti due, di proprietà di una coppia di operai impiegati all'interno della comunità. I danni proocati dal fuoco sono ancora in fase di quantificazione.

Sul posto sono intervenuti i pompieri, per domare il rogo e mettere in sicurezza la zona, assieme ai carabinieri della compagnia di Casarano, coordinati dal capitano Aniello Mattera. I militari dell'Arma non hanno rinvenuto tracce di liquido infiammabile, ma non escludono lpossa esserci la mano dell'uomo dietro quanto accaduto. Non vi sarebbero, al momento, filmati del sistema di videosorveglianza a disposizione degli inquirenti, né testimoni presenti durante lo scoppio del rogo.

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