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Cronaca Melendugno

Gasdotto, cantiere protetto col filo spinato. Sopralluogo dei parlamentari M5S

Oltre due chilometri di recinzione rinforzata delimitano la zona di esclusione che cintura l'area dei lavori. Una delegazione ha avuto accesso in virtù delle prerogative parlamentari

MELENDUGNO – Duemila e duecento metri lineari di recinzione rinforzata delimitano la zona di esclusione dal transito, dalla libera circolazione nella campagne in località San Basilio, tra Melendugno e la marina di San Foca.

All’interno vi è l’area di cantiere per la realizzazione del pozzo di spinta per il tunnel del gasdotto Tap, per il quale in realtà si è ancora in attesa del parere di assoggettabilità a valutazione di impatto ambientale.

Ad oggi è stata portata a termine circa la metà del “muro” costituito da blocchi di cemento alla base (del tipo new jersey), griglia metallica e, alla sommità, filo spinato. Non ci si può avvicinare, se non previa autorizzazione della questura. Tutta l’area, dal 13 novembre, è soggetta ad una ordinanza prefettizia che, sulla base di presupposti di urgenza e sicurezza, sancisce speciali limitazioni al fine di garantire la ripresa dei lavori nel cantiere dopo la tregua estiva.

La strada provinciale da Melendugno e San Foca, in tarda mattinata, è un via vai di mezzi della polizia e dei carabinieri, anche in borghese. I varchi di accesso alla zona sono tutti presidiati: ad uno di essi veniamo fermati, ci identifichiamo come cronisti esibendo il tesserino dell’Ordine (insieme a me c’è un fotoreporter molto esperto). Ci viene risposto cortesemente che gli ordini sono di non far passare nessuno se non con apposita autorizzazione che avremmo dovuto chiedere preventivamente, così come sono tenuti a fare i proprietari dei terreni interessi o i titolari di diritti reali sugli stessi.

Proviamo a insistere, a spiegare che non si vuole varcare la zona rossa ma solo avvicinarsi alla recinzione. Intanto non distante si sente il rumore di mezzi in movimento, altri ne passano in fondo alla strada nella quale ci troviamo. Non riusciamo a ottenere il via libera: nel corso di una telefonata con il dirigente incaricato ci viene chiesto di seguire la procedura stabilita in seguito all'ordinanza. Si torna quindi verso Lecce, proprio mentre un’altra colonna di automezzi delle forze dell’ordine si dirige verso il cantiere.

Chi invece ha avuto accesso, ieri, in virtù delle ben più cogenti prerogative dei parlamentari della Repubblica, sono stati ieri i senatori Maurizio Buccarella e Barbara Lezzi, il deputato Diego De Lorenzis, il consigliere regionale Cristian Casili, tutti del Movimento 5 Stelle, un assistente e due componenti del Movimento No Tap in veste di accompagnatori. Un sopralluogo effettuato per rendersi conto personalmente della situazione, in risposta anche alla sollecitazione che il sindaco di Melendugno, Marco Potì, aveva fatto nei giorni scorsi ai massimi rappresentanti politici del territorio salentino. Tap ha acconsentito a che la delegazione avesse accesso anche nell'area di cantiere.

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