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Cronaca

Filobus, e ora la finanza "striscia" dentro al Comune

Le "fiamme gialle" hanno acquisito questa mattina tutta la documentazione relativa ai lavori della metropolitana di superficie. Uno spreco per le casse comunali da ben 22 milioni 29mila e 985 euro

LECCE - E' andato in onda ieri il servizio di Fabio e Mingo, inviati pugliesi di "Striscia la notizia", sul filobus. Una questione che LeccePrima ha battuto più di tutti, per mesi interi, avvalendosi di un semplice contatore, in modo che l'argomento fosse tenuto sempre vivo e che i cittadini potessero avere un riferimento temporale preciso, quasi un taccuino del tempo trascorso per quello che si può catalogare quantomeno come uno spreco di denaro pubblico, in attesa dell'entrata in funzione dilatata oltremodo nel tempo, dato che sotto il profilo estetico ogni commento su quest'opera sarebbe sprecato. Come sparare sulla croce rossa.

E scaduti i fatidici mille giorni, ora che si sono riaccesi i riflettori nazionali (gli inviati del tg satirico di Antonio Ricci erano già stati, in passato, fra cavi e pali che avvolgono la città barocca), forse qualcosa si muove. Perché, ora, tutta l'Italia sa che il capoluogo salentino è stato predisposto per una rete di trasporto urbano che dal giugno del 2007 attende ancora di essere avviata. Ma non solo. Questa mattina della faccenda si è interessata anche la guardia di finanza di Lecce. I militari del nucleo di polizia tributaria hanno visitato gli uffici comunali di viale Rossini, sedi dell'assessorato ai trasporti, e quelli della società di mobilità Sgm.

I finanzieri hanno così proceduto ad acquisire tutta la documentazione relativa ai lavori della metropolitana di superficie che, è bene ricordarlo, è costata alle casse comunali ben 22 milioni 29mila e 985 euro. Si tratta di un'iniziativa autonoma da parte degli uomini delle "fiamme gialle", che secondo quanto previsto dal decreto legislativo 68/2001, possono stabilire di svolgere verifiche nelle amministrazioni per quanto concerne la spesa pubblica. Dunque, non è stata avviata formalmente un'indagine. Almeno per ora. Nonostante questo, non si può escludere che da parte di qualcuno ci possa essere l'intenzione di verificare se tutto l'iter procedurale si sia svolto nel pieno rispetto della legge. Il sopralluogo di questa mattina è il segno che gli inquirenti si stanno interessando alla vicenda e vogliono vederci chiaro.

Pankiewicz: "Caro sindaco, vendiamo cavi e pali all'estero"

E intanto, un consigliere comunale, Wojtek Pankiewicz, del Centro moderato, al grido di "via il filobus da Lecce", chiede al sindaco Paolo Perrone un atto di forza, lanciando una proposta che egli stesso dice: "Ai più potrà sembrare clamorosa". Una proposta "per amore della mia città ed anche in considerazione del fatto che sia il sindaco Perrone, sia l'assessore al traffico Ripa, hanno più volte dichiarato di aver ereditato dal passato tale sciagurata opera e, pur non condividendola, di avere il dovere di tentare di farla funzionare, in virtù dei tanti milioni di euro spesi", aggiunge. "Purtroppo, però, secondo me, i danni che il filobus procura per i futuri decenni all'immagine di Lecce, città d'arte, capitale del barocco, sono molto, molto superiori a tale cifra".

"La lugubre foresta di pali neri e l'orribile ragnatela di fili, che m'indussero nel corso dell'ultima campagna elettorale comunale a conferire la cittadinanza onoraria all'Uomo Ragno - dice -, rappresentano una violenza ed un oltraggio per la nostra bella città e, comunque, si vede già sin d'ora che se per avventura un giorno si riuscisse a farlo funzionare, il filobus sarebbe un rimedio molto peggiore del male che si vuol curare. Occorrono allora decisioni coraggiose. Il sindaco Perrone ha già dimostrato di possedere questa virtù per quanto riguarda lo scandalo di via Brenta, riuscendo in un'impresa da tanti giudicata impossibile".

Da qui, la richiesta a Perrone "di convocare una seduta monotematica del Consiglio comunale, aperta anche alle forze culturali, economiche e sociali della città, per verificare con l'ausilio dei dirigenti del Comune e di esperti, la possibilità giuridica e pratica di vendere i filobus, i pali e i fili a un'altra città o a un'altra nazione, acquistando col ricavato autobus elettrici a misura di Lecce. Al tutto si potrebbe dare ancora più forza con un referendum popolare, che costerebbe pochissimo effetuandolo il 28 e 29 marzo, in concomitanza con le elezioni regionali".

Foresio: "Lecce dovrebbe essere citate per le sue bellezze

"E' un vero peccato che la nostra città conosciuta a livello nazionale e non solo grazie alla sua forte vocazione turistica, sia balzata agli onori delle cronache nazionali sul Tg satirico più seguito d'Italia, Striscia la Notizia, per via di una disastrosa opera quale il filobus, indicata come esempio di una pessima amministrazione e come l'ennesimo spreco di denaro pubblico". Il commento, questa volta, è di Paolo Foresio, consigliere comunale d'opposizione, al Partito democratico.

"Auspico - prosegue Foresio - che tale pessima pubblicità non intacchi il lavoro di tanti operatori che ogni giorno con il loro impegno lavorano per tenere alta l'immagine della nostra città e che non si verifichino più episodi simili, ma che la città capoluogo possa essere citata solo per le sue bellezze artistiche e per le sue capacità attrattive".

Intanto, nel video, uno spezzone inedito. Si tratta di una delle prove girate il giorno precedente al servizio andato in onda su Canale5, davanti al parcheggio della Sgm, dopo che gli inviati di "Striscia" hanno preso contatto con LeccePrima.

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