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Cronaca Squinzano

Fiumi di cocaina dalla Calabria, condannati i fratelli Pellegrino e i Pezzuto

Cinque le condanne emesse dal gup Michele Toriello. Il gruppo avrebbe tentato di far arrivare nel Salento la droga sbarcata in Calabria

LECCE – Condanna a 14 anni e otto mesi per i fratelli Patrizio e Antonio Pellegrino, di 41 e 44 anni, di Squinzano, accusati di aver fatto parte di un'associazione per delinquere finalizzata al commercio di ingenti quantitativi di cocaina arrivati dalla Colombia principalmente nei porti di Gioia Tauro e di Genova. Stessa pena è stata chiesta anche per altri due imputati Francesco e Vittorio Pezzuto, rispettivamente padre e figlio di 71 e 48 anni, anche questi di Squinzano. I quattro, secondo quanto sostenuto dall’accusa, avrebbero avuto un ruolo di promotori all’interno dell’organizzazione.

Dodici anni, invece, la pena inflitta a Giuseppe Novello, 34 anni, di Reggio Calabria. Assoluzione per il calabrese Stefano Condina, 59, di Reggio Calabria, già condannato dal Tribunale di Firenze. Il gup Michele Toriello ha escluso per gli imputati l’aggravante della transnazionalità, assolvendoli anche da alcuni episodi di traffico di sostanze stupefacenti. Nel collegio difensivo gli avvocati Ladislao Massari, Elvia Belmonte, Paolo Spalluto e Maurizio Pezzuto. L’avvocato Massari ha evidenziato, nella sua arringa, come ai Pezzuto non possa essere contestata l’associazione per reati che non si sono mai verificati.

Secondo le indagini coordinate dalla guardia di finanza di Brindisi che si avvalse di un agente sotto copertura, i Pezzuto avrebbero organizzato le attività illecite con i fratelli Pellegrino, tenendo con questi contatti telefonici e incontri nella loro macelleria. E' così che nel marzo di un anno fa, il gip Antonia Martalò firmò l'ordinanza di custodia cautelare di cui fu destinatario anche il colombiano Camillo Alberto Villamarin, 32 anni, latitante, nei riguardi del quale è in corso il processo con rito ordinario dinanzi ai giudici della seconda sezione penale del Tribunale di Lecce.

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