rotate-mobile
Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Squinzano

Fornì riparo in una sua abitazione al boss latitante: manette per favoreggiamento

Giuliano Fabio Marra, 45enne di San Pietro Vernotico, è stato arrestato nell'ambito delle indagini dei carabinieri del Nucleo investigativo di Lecce, scaturite da più filoni nel nord Salento e proseguite con le ricerche di Sergio Notaro, 54enne di Squinzano, poi scovato in una casa di Cellino San Marco

SAN PIETRO VERNOTICO – Finisce ai domiciliari l’uomo nella cui abitazione si nascondeva Sergio Notaro, 54enne di Squinzano, ritenuto elemento di spicco della malavita salentina. Notaro riuscì in un primo momento a sfuggire alla cattura, quando, all’alba dell’11 novembre del 2014, scattò l’operazione “Vortice – Déjà Vu” dei carabinieri del Ros e del Nucleo investigativo di Lecce. Fu però ammanettato poche settimane dopo.

Nei guai ora finisce chi, secondo gli investigatori, gli diede consapevolmente un riparo. Si tratta di Giuliano Fabio Marra, 45enne di San Pietro Vernotico, al quale il provvedimento è stato notificato questa mattina dai militari del Nucleo investigativo leccese insieme ai colleghi della stazione di San Pietro Vernotico, in provincia di Brindisi.

Marra risponde di favoreggiamento personale aggravato dal fine di agevolare un’associazione mafiosa, e questo proprio per aver fornito ospitalità al boss, che comunque rimase latitante poco tempo. I carabinieri, infatti, riuscirono a stanarlo  il 1° dicembre scorso in una villetta di Cellino San Marco.  

Il provvedimento di oggi è l’ennesimo che segue un periodo di indagini frenetiche nel Nord Salento su traffico di droga, usura ed estorsioni, e con un’estensione tale da inghiottire nel vortice un numero impressionante di presunti sodali, ma anche nomi di esponenti politici che in qualche modo, secondo gli inquirenti, avrebbero intessuto rapporti con alcuni dei personaggi di una più vasta organizzazione.

MARRA GIULIANO FABIO 1-2Ora, dunque, si aggiunge un nuovo tassello con l’arresto di Marra, contro il quale, per il gip Carlo Cazzella, firmatario dell’ordine di custodia cautelare, esisterebbero “prove granitiche di responsabilità”.

Per i carabinieri del Nucleo investigativo, guidati dal capitano Biagio Marro, il 54enne avrebbe messo a disposizione un’abitazione della sua famiglia a Cellino San Marco, non solo dando un nascondiglio a Notaro, ma adoperandosi anche per sviare eventuali controlli, muovendosi a bordo di una Lancia Lybra, utilizzata per convenire ad incontri con altri soggetti, in particolare Vincenzo Stippelli, 37enne, e Gianluca Tamborrini, 35enne, entrambi squinzanesi, arrestati il 19 gennaio scorso nell’ambito dell’operazione “Paco”, sostanzialmente un altro troncone d’inchiesta sul malaffare a nord di Lecce.  

Marra si trova confinato presso la sua abitazione di San Pietro Vernotico, da dove per ora non potrà muoversi. E con il suo arresto si può dire che i carabinieri abbiano inserito nell'immenso mosaico un nuovo, importante tassello di raccordo.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Fornì riparo in una sua abitazione al boss latitante: manette per favoreggiamento

LeccePrima è in caricamento