Il ramo, questa volta, è quello della vendita di accessori per la casa. Il tipo di frode, sempre lo stesso per dinamiche, ma superiore - e di gran lunga - per entità. Venticinque milioni di euro. Tanto si calcola che l'azienda, una società a responsabilità limitata della zona industriale di Lecce, abbia evaso al fisco. Le indagini, condotte dal nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza del capoluogo salentino, ed iniziate nel luglio scorso, hanno condotto alla denuncia dei due legali rappresentanti dell'azienda, entrambi leccesi.

Il 7 luglio finì nei guai una società specializzata nella distribuzione di articoli medicinali ed ortopedici. In un periodo compreso fra il 2001 ed il 2003, i titolari, in quel caso, non avrebbero presentato le dichiarazioni ai fini delle imposte sui redditi dell'Iva e dell'Irap, occultando oltre 3 milioni e mezzo di euro. Non solo. Avrebbero infatti anche omesso di versare l'Iva proveniente da scambi con altre aziende della Comunità europea, per ulteriori 11mila 925 euro.

Ma l'inchiesta non si fermò lì, ed ora sono arrivati nuovi sviluppi. Evasione delle imposte per oltre 25 milioni di euro. E' questa l'accusa delle "fiamme gialle" leccesi nei confronti della ditta specializzata in casalinghi. Secondo i militari, che hanno effettuato approfondite verifiche sui conti, l'azienda avrebbe commercializzato prodotti per oltre 17 milioni eu ro, con un'evasione dell'Iva per quasi 5 milioni di euro. Nel 2003 e nel 2004, inoltre, avrebbe utilizzato fatture per operazioni inesistenti per oltre 3 milioni di euro. E per finire, più di recente, nel 2005 e 2006, avrebbe omesso di presentare le dichiarazioni fiscali. In buona sostanza, la ditta sarebbe completamente sconosciuta al fisco. Secondo gli inquirenti, la società avrebbe finto di vendere di prodotti per la casa ad aziende inesistenti in Germania e in Grecia, mentre in realtà la merce sarebbe stata venduta in nero.