Fu suicidio? La Procura ora indaga moglie per omicidio

La sua morte era stata ritenuta un suicidio. Luigi Cera, 44enne di Taurisano, il 15 giugno del 2004, si sarebbe sparato con un colpo di pistola alla tempia destra. l'uomo, con piccoli precedenti alle spalle, da tempo soffriva di depressione e avrebbe deciso di farla finita con una revolverata. Così almeno venne appurato in un primo momento. I sanitari del 118 non poterono far altro che constatarne il decesso una volta trasportato in ospedale dove Cera giunse in coma. Il corpo del 44enne venne ritrovato supino sul letto con la pistola nascosta sotto il materasso e non affianco all'uomo. Da Taurisano, però arriva una nuova storia su un presunto omicidio proprio nel giorno in cui si è tenuta una nuova udienza nella quale - e questa è un'altra vicenda - è imputata Lucia Bartolomeo, che ha scelto di non essere ascoltata. Il gip Vincenzo Scardia ha ritenuto di non dover archiviare il caso formulando nei confronti della moglie di Cera, 48enne, il pesante capo d'imputazione di omicidio volontario.

La pistola venne ritrovata in un secondo momento nella cassaforte di casa e le consulenze tecniche affidate al Ris appurarono come nelle mani di Cera non fossero presenti tracce di sangue. La prova dello stub poi confermò come non vi fossero residui di polvere da sparo. La vedova, ipotizza la Procura, avrebbe avuto tutto il tempo per lavarsi le mani e tamponare il sangue fuoriuscito dalla ferita del marito. Tra l'altro, sottoposta lei stessa alla prova dello stub, non erano state rilevate tracce di polvere da sparo. Sul braccio vennero riscontrate alcune escoriazioni che la donna, una 48enne, giustificò con un movimento maldestro nell'apertura della finestra dopo aver udito lo sparo. Ipotesi che la Procura non ritiene credibile perchè le ante erano ben levigate. Negli ultimi tempi, inoltre, tra i coniugi erano sempre più tesi e spesso i vicini avrebbero udito forti litigi. Ora arriva l'inattesa svolta.