rotate-mobile
Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Fumogeni in curva Nord: scagionato tifoso del Lecce

Un 26enne di Lequile era stato fermato nei giorni successivi a Lecce-Rimini e diffidato. Ma nel processo per direttissima il giudice ha dato ragione alla difesa che ha portato 10 foto e tre testimoni

Il provvedimento era scattato la mattina del 29 marzo scorso, notificato dagli agenti di polizia della Digos di Lecce: deferimento e diffida. Un anno lontano dagli stadi. Angelo Quarta, 26 anni di Lequile, era fra quegli spettatori della Curva Nord che avevano assistito alla gara Lecce-Rimini del 21 marzo scorso (per la cronaca, 2 a 0 per i salentini). Secondo gli agenti, che avevano vagliato i filmati del circuito interno ed ascoltato nel contempo le testimonianze degli steward di servizio quel giorno, Quarta sarebbe stato il responsabile dell'accensione di un fumogeno colorato, avvenuto intorno al 18esimo del primo tempo, in occasione del primo gol dei salentini, firmato da Zanchetta. Fatto vietato dalle legge, e tanto da costare al giovane una denuncia per "possesso di artifizi pirotecnici in occasione di manifestazioni sportive".

Ma oggi, nel corso del processo per direttissima, il giudice onorario Mary Giuri ha dato ragione al giovane, difeso dall'avvocato Giuseppe Milli ed opposto al pubblico ministero Guglielmo Cataldi. "Inchiodato" dalle telecamere, s'era detto in un primo momento, dopo ulteriori indagini svolte dalla polizia scientifica, di fatto scagionato da dieci foto presentate come prova dalla difesa. E da tre testimoni. Secondo la Digos, l'ultrà, che sarebbe stato riconosciuto per via di un paio di occhiali da vista ed un giubbino di colore nero con cappuccio grigio, avrebbe acceso il fumogeno intorno alle 20,20 di quel gettandolo poco dopo nei pressi di una canalina.

Il legale del 26enne di Lequile, invece, avvalendosi dell'utilizzo di immagini della curva scattate quel giorno da un altro fotografo e da lui acquisite come prova testimoniale, oltre che alle deposizioni di parte, ha convinto il giudice dell'estraneità del suo assistito ai fatti di cui era ritenuto responsabile. Assolto, dunque: Quarta si sarebbe trovato ad almeno 5 o 6 metri di distanza dal punto in cui è stato acceso il fumogeno. Vicino, certo, ma non partecipe dei fatti.

"Uno degli aspetti principali", ha sottolineato il legale, Giuseppe Milli, "è stata la possibilità per la prima volta di celebrare il processo per direttissima entro 15 giorni dai fatti contestati per fatti inerenti gli stadi. In questo modo, una volta accertata la mancanza di responsabilità da parte del tifoso, la diffida gli è stata tolta immediatamente. Quando i processi si svolgono per anni, e magari i tifosi diffidati risultano alla fine dei fatti estranei agli episodi, sono comunque obbligati a scontare preventivamente il Daspo, ed a rimanere ingiustamente lontani dai campi sportivi".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Fumogeni in curva Nord: scagionato tifoso del Lecce

LeccePrima è in caricamento