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Cronaca Porto Cesareo / Via Monte Sant'Angelo

Furiosa lite con il cugino, esplode otto colpi di pistola: rintracciato

Il commissariato di Nardò ha arrestato Kristian Torsello, 41enne di Leverano. I fatti sono avvenuti a Porto Cesareo. Gli spari hanno perforato finestra e muro, penetrando in casa. Sul posto erano presenti anche altre persone

PORTO CESAREO – Far West alla periferia di Porto Cesareo dove una lite fra cugini, che risiedono anche vicini nella cittadina jonica, è terminata con un arresto per duplice tentato omicidio aggravato. In manette è finito Kristian Torsello, 41enne di Leverano, noto alle forze dell’ordine. L’uomo è stato arrestato ieri pomeriggio, al termine di una serie di accertamenti e del ritrovamento di una pistola sulla quale ha premuto il grilletto per ben otto volte.

Gli agenti di polizia del commissariato di Nardò, infatti, intervenuti sul posto dopo pochi minuti su richiesta al 113 e avviate le ricerche, ha rintracciato Torsello a Leverano, dove nel frattempo era rientrato, recuperando l’arma impiegata, una pistola Beretta, calibro 9x21 semiautomatica modello 99FS. Era stata nascosta in un anfratto del terrazzo di casa. E aveva anche la matricola abrasa. Da ciò discendono anche le altre accuse, quelle di  detenzione e porto abusivo di arma clandestina e ricettazione.   

Pomeriggio "rovente"

Tutto è avvenuto nel pomeriggio di ieri, attorno alle 16,30. Alcune persone, allarmate, hanno chiamato il 113, sentendo numerosi colpi d’arma da fuoco provenire da via Monte Sant’Angelo, in località Scalo di Furno. Subito è stata inviata una volante del commissariato di polizia, seguita dalla scientifica per i rilievi. Da terra sono stati recuperati otto bossoli.

Ricostruendo la dinamica, Torsello si sarebbe presentato circa una decina di minuti prima dell’arrivo della polizia davanti casa del cugino 59enne, rivendicando la restituzione di canne da pesca e altro materiale che, secondo lui, era stato portato via dalla sua abitazione. La discussione nata da questa richiesta, peraltro, è avvenuta alla presenza di altre persone, fra cui un amico del 59enne che era andato a fargli visita. Ed è degenerata quando all’improvviso, mentre si era nell’atrio di casa, è spuntata l’arma.

Perforati finestre e muro

Gli spari hanno provocato panico e danneggiamenti. Perforando la porta a vetri d’ingresso e il muro. Alcuni proiettili sono anche penetrati dentro casa. Dove per fortuna non c’era nessuno. Gli agenti hanno avviato subito le ricerche dell’uomo, rintracciato, come detto, a Leverano. Nel frattempo, infatti, si era allontanato in auto. Il recupero della pistola e altri dettagli raccolti (i due cugini sarebbero in attrito fra loro da qualche tempo per motivi di natura economica) ha chiuso il cerchio sulla vicenda. Facendo scattare imputazioni e arresto, dopo aver sentito il pubblico ministero di turno, Emilio Arnesano.

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