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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Copertino

Il business dei pannelli: vera e propria escalation di furti negli impianti fotovoltaici

Tre colpi sventati soltanto nelle ultime due notti fra Ugento, Copertino e Martano, uno riuscito a metà mese a Melissano: è un vero e proprio boom che si trasforma in una guerra serrata fra vigilanti e bande di ladri. Furto anche nella stazione di servizio Ip di Vernole, ma il bottino è esiguo

LECCE – In principio erano i cavi in rame. Poi si è passati direttamente ai moduli. Più redditizi su quel mercato nero che fagocita ogni tipo di metallo, ogni ritrovato tecnologico. Tanto che oggi si può urlare a gran voce che il fotovoltaico va a ruba, e non per dire.

Il più delle volte i furti restano comunque lettera morta. Non è semplice svitare, caricare e scappare con un bottino di centinaia di pannelli in un colpo solo senza che qualche occhio vigile non scorga movimenti. Ciò non toglie che il fenomeno stia raggiungendo una dimensione tale da destare preoccupazione negli addetti ai lavori. Perché la volta che il colpo riesce, per le aziende son dolori. A Melissano ancora si stanno domandando dove siano finite infrastrutture per 100mila euro. Si era pressappoco a metà aprile.

Ormai non passa più notte senza che qualche banda tenti di sradicare lastre da uno dei tanti impianti di cui la campagna salentina è disseminata. Un boom, quello della produzione di energia alternativa, che ha avuto come contraltare un interesse crescente della criminalità.

Anche perché dietro di tutto non sembra che ci siano improvvisati, ma organizzazioni con esperienza acquisita “sul campo” (è il caso di dire) che agiscono su commissione. E' un settore, questo, che secondo esperti vanta una certa richiesta nei Paesi dell'Est e in Nord Africa: sono le aree geografiche dove spesso va a confluire la refurtiva, in qualche caso scovata già imballata in container all'interno di stive di navi in partenza.

Non si spiegherebbe altrimenti quest’exploit. Solo nelle ultime due notti, almeno tre episodi di cui è filtrata notizia e che si sommano agli svariati di cui le tastiere hanno già ribattuto negli ultimi mesi. Di uno s’è già scritto ieri, e riguarda un campo in agro di Ugento. Altri due sono inediti. Colpi tentati fra Copertino e Martano. Le bande, anche in questi casi, non sono però riuscite nell’impresa. E nel secondo episodio in particolare, c’è mancato davvero poco. Anche perché i ladri hanno dimostrato caparbietà e capacità logistica. Un vero e proprio lavoro di squadra.

Procedendo con ordine, il tentativo di furto più recente risale alla notte appena trascorsa, in “Contrada Mollone”, demanio copertinese, lungo la direttrice per Galatina. Intorno alle 23 una guardia giurata de “La Veliapol”, durante una perlustrazione nei pressi del campo “Est Energy” della “Jt Solar”, società con sede legale a Milano, ha iniziato a gettare lo sguardo lungo l’intero perimetro. Giunto nella parte posteriore, il vigilante si è accorto che una quindicina di pannelli erano già stato smontati, pronti a prendere il largo.

IMG_9707-2Avvisata la centrale operativa, sul posto si sono date convengo altre pattuglie per un controllo più accurato. Sono ovviamente anche stati informati i proprietari del campo e i carabinieri della tenenza di Copertino. Si è scoperto così che una porzione di rete era stata recisa e che il “lavoro” era appena all’inizio. Oltre ai quindici pannelli già smontati e accatastati, un altro paio erano stati gettati alla rinfusa in mezzo all’erba della campagna. La scena ha reso l’effetto di una fuga brusca. E’ evidente che i ladri siano stati disturbati nel vivo. Accortisi della vigilanza (di solito c’è sempre un “palo” che fornisce notizie in tempo reale) i furfanti sono scappati di gran carriera, prima di essere colti in flagrante.

Piuttosto articolata è stata invece l’azione escogitata da un altro gruppo di malviventi, che ha cercato di fare bottino grosso presentandosi a più riprese sullo stesso impianto. Scenario, questa volta, la campagna di “Contrada Saittole”, fra Martano e Carpignano Salentino, lungo la via per Melendugno.

Tutta la vicenda si può suddividere in due atti. Il primo, nella notte a cavallo fra Pasqua e Pasquetta. Non certo un caso, perché nei giorni festivi speravano si allentasse la morsa della sorveglianza. La struttura è al momento in una fase di passaggio da una proprietà all’altra, nondimeno il controllo resta serrato. Per cui, scattato l’allarme, sul posto si è diretta una pattuglia di “Alma Roma”, istituto di vigilanza privato.

Evidente è apparso il tentativo di sabotare l’impianto, manomettendo le cabine. Tanto che s’è deciso di istituire una serie di controlli ad hoc, con passaggi a più riprese. Questo perché non sempre i ladri desistono subito. Quando i campo fotovoltaici sono molto estesi, è facile nascondersi e ritornare in azione in un momento successivo, non appena le guardie giurate si allontanano per proseguire nei loro giri di ronda verso attività di altri abbonati.

E’ probabilmente quanto avvenuto in questo caso, perché un’altra notte, più recente, quella fra martedì 22 e mercoledì 23, gli stessi vigilanti di “Alma Roma” hanno scoperto un punto della recinzione divelto e un centinaio di moduli posati in perfette file sotto un albero. Si è dunque dedotto che durante il periodo festivo, i malviventi, fra un passaggio e l’altro delle pattuglie, abbiano svitato i bulloni, per poi tornare alla carica in un momento successivo, iniziando ad ammucchiare la refurtiva, da trasportare poi con qualche furgone.

Anche questo furto è stato sventato, dunque, ma l’attenzione resta molto alta proprio per la frequenza con cui si succedono questi eventi.

E, a proposito di furti. Più nella norma – se è lecito – quello avvenuto alle 4 del mattino circa di oggi a Vernole. L’ennesima “spaccata” ai danni di un’area di servizio. I ladri hanno infranto la vetrata del bar annesso alla stazione di servizio Ip di via della Repubblica, arraffando alcuni pacchetti di sigarette dagli scaffali.

Il registratore di cassa era però vuoto e così i malviventi sono dovuti fuggire con un bottino tutto sommato molto magro, prima dell’arrivo della vigilanza, anche in questo caso una pattuglia di “Alma Roma”. La guardia giurata è stata lì smistata dalla centrale operativa, dopo che è scattato l’antifurto. Per i rilievi del caso, sul posto, sono poi giunti i carabinieri della stazione locale. 

Un altro "colpo", infine, è avvenuto a San Cataldo, marina di Lecce, dove i ladri hanno infranto la porta a vetri d'ingresso del Bar Royal. Sul posto, in questo caso, si sono diretti i vigilanti della "Sveviapol". Anche in quest'occasione il sopralluogo è avvenuto dopo che è scattato l'allarme, collegato alla centrale operativa. La guardia giurata ha notato la porta spalancata.

Fatto ingresso, ha scoperto che ignoti, poco prima del suo arrivo, avevano cercato di arraffare il denaro dalle varie slot-machine all'interno. Non hanno però avuto il tempo materiale di concludere l'opera. Una soltanto, infatti, è stata trovata gettata in terra, praticamente forzata. Il contenuto, qualche centinaio di euro, ovviamente volatilizzato. Sul posto, per le indagini, la polizia.  

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