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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Collepasso

Gianfreda dopo rinvio a giudizio replica ai consiglieri

"Si tenta di screditare la mia immagine". E rimanda le accuse ai due mittenti, i consiglieri Felline e Nuzzo. Non risparmiando polemiche nei confronti della Procura di Lecce. "Due pesi e due misure?"

COLLEPASSO - "In questa ricercata amplificazione mediatica appare evidente il persistente intento dei consiglieri comunali di opposizione Felline e Nuzzo di screditare l'immagine e l'impegno dell'amministrazione, in particolare mio personale". Pantaleo Gianfreda, assessore alla Partecipazione, Attività istituzionali, Urbanistica, Sviluppo economico, Politiche sociali, Sicurezza e Polizia municipale del Comune di Collepasso, replica così alla notizia diffusa ieri da diversi mezzi d'informazione (compreso LeccePrima), in occasione del suo rinvio a giudizio, per presunte offese nei confronti dei consiglieri Roberto Nuzzo e Luigi Felline.

"Con tali mezzi mediatici - prosegue l'assessore -, i due agitprop, nonché garantisti a fasi e persone alterne, tentano di coprire il loro vuoto politico e amministrativo, occultare pesanti responsabilità in merito ai gravissimi episodi di cui si resero protagonisti con altri nelle giornate del 21, 22 e 23 aprile del 2007. O di far dimenticare le menzogne diffuse in merito all'installazione di due innocue antennine Umts, che, secondo quanto scrivevano costoro, avrebbero provocato ai cittadini, tra gli altri ipotetici e nefasti effetti, anche difficoltà nell'elaborazione del pensiero".

"Coerentemente con il loro particolare ed esibito, in altre occasioni, garantismo (applicabile solo a sé e agli amici) e la loro collocazione politica, si sarebbe potuto attendere almeno una sentenza di primo grado prima di far rullare un tam-tam mediatico a danno della mia immagine e del mio buon nome, considerato che, a differenza di qualche consigliere di opposizione già condannato per diffamazione nei miei confronti, nessun Tribunale ha sinora emesso a mio riguardo alcuna analoga sentenza di condanna", commenta ancora Gianfreda. "Attendo, pertanto, fiducioso il dibattimento, nel corso del quale sarà dimostrata l'assenza di diffamazione da parte mia, avendo esercitato, da un lato, il mio dovere all'informazione e, dall'altro, il mio diritto all'analisi, alla critica e anche all'ironia politiche a fronte di costanti provocazioni, calunnie e diffamazioni nei miei confronti da parte di astiosi e rabbiosi politicanti collepassesi". I motivi per cui è stato rinviato a giudizio sono visibili nel seguente articolo: https://www.lecceprima.it/articolo.asp?articolo=19744.

Gianfreda, nel contempo, pone l'accento anche sulla Procura di Lecce, sostenendo come "continui ad ignorare fatti e circostanze gravissimi avvenuti in questi anni e da me denunciati nella mia veste di pubblico amministratore". E si domanda: "Non è strano che reati pesantissimi vengano archiviati ed episodi insignificanti perseguiti? Non è strano che chi, nell'esercizio delle sue funzioni amministrative, si batte per la legalità e denuncia illegalità venga guardato con fastidio e diffidenza e persino fatto oggetto di indagini e chi, invece, viola la legge e commette continue illegalità venga favorito e archiviato? Non è strano - prosegue -, anche in riferimento ai due consiglieri, che miei circostanziati esposti per loro diffamazioni e calunnie vengano superficialmente archiviati e, invece, altri contro di me vadano avanti?"

Per l'assessore, dunque, "due pesi e due misure". "O bisogna dar credito a chi - dice -, come il presidente del Consiglio, insiste nell'accusare la magistratura di essere politicizzata e poco credibile? Il modo con il quale la Procura di Lecce ha affrontato gravi vicende collepassesi va doverosamente e serenamente rilevato e contribuisce, purtroppo, a far diminuire la fiducia nella magistratura anche in chi, come me, ha avuto sempre fiducia verso la giustizia e considerazione e stima verso la magistratura. Al momento rimane, inalterata la fiducia nella giustizia e mi adopererò nelle sedi opportune per far emergere la verità". Il comunicato in versione integrale può essere visualizzato sul sito https://www.infocollepasso.it.

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