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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Lizzanello

Giovane operaio travolto da una gru: si apre processo

Gianfranco De Matteis venne schiacciato da una gru durante i lavori di ampliamento della tangenziale ovest. Il decesso causato dalle lesioni midollari.La Procura ha rinviato a giudizio cinque persone

Un movimento avventato, una leggera e fatale distrazione dell'addetto manovratore e la gru si ribalta, cadendo sul corpo di un operaio. In una frazione incontrollabile, sullo scenario del cantiere, cala il gelo e Gianfranco De Matteis, 33enne di Vernole, ma residente a Merine (frazione di Lizzanello), rimane schiacciato dall'autogru che non gli lascia scampo. Una "morte bianca" lungo la tangenziale ovest, la lunga "bretella" che si estende a ridosso del capoluogo datata 16 febbraio 2007. Ora in cinque finiscono sotto processo con l'accusa di omicidio colposo.

La prima udienza è prevista per il prossimo 28 aprile davanti ai giudici della prima sezione penale, presieduta dal giudice Malagnino. Vittorio Vese, 49enne dei San Donato di Lecce, ha patteggiato la propria pena ad un anno e 4 mesi. In qualità di dipendente della Leadri Srl era l'addetto manovratore dell'autogru. Il gruista non avrebbe usato il mezzo nel rispetto delle indicazioni contenute nel manuale d'uso circa la stabilizzazione e programmazione del computer di bordo e avrebbe, altresì, consentito la sosta dell'imbracatore De Matteis sul pianale della gru durante il movimento del braccio sottocarico.

Il rinvio a giudizio riguarda invece altri quattro presunti responsabili della morte del giovane operaio, con mansioni differenti sul cantiere di lavoro: Antonio Mazzeo, di Grumo Appula, responsabile dei lavori per conto dell'Anas, Massimiliano Colazzo, con domicilio a a Noha, (frazione di Galatina), Giuseppe Piccinno, di Aradeo, dipendente della Leadri, Michel Heinze ed Efisio Moi, rispettivamente consigliere delegato e procuratore della ditta importatrice e venditore dell'autogru. I lavori di completamento della tangenziale ovest erano stati appaltati dall'Anas di Bari ad un cartello di ditte locali.

Sviscerando le "pieghe" delle presunte responsabilità, il pubblico ministero Paola Guglielmi ipotizza che Mazzeo non avrebbe tempestivamente nominato un nuovo coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione che vigilasse e coordinasse l'attività del cantiere nella fase pericolosa di varo delle travi dei viadotti. Massimiliano Colazzo e Giuseppe Piccinno non avrebbero controllato che tutti i lavoratori osservassero le norme di sicurezza, consentendo a De Matteis di stazionare sul pianale dell'autogru, non attuando quanto previsto nel piano di sicurezza. Gli ultimi due neo-impuati. Heinz ed Efisio, sono stati trascinato in un'aula di giustizia perché avrebbero importato e venduto il mezzo che non risponde ai requisiti di sicurezza imposti dalle direttive Cee. De Matteis, come hanno accertato le indagini, morì per un'insufficienza cardiorespiratoria causata dallo schiacciamento del corpo fra la gru ribaltatasi ed il terreno sottostante. I famigliari della vittima si sono costituiti parte offesa, assistiti dall'avvocato Luigi Rella.

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