L'istinto di usare i muri come lavagna è insito nell'uomo. Da sempre. Togliendo le immagini nelle grotte preistoriche e i geroglifici egiziani, rappresentazioni di azioni quotidiane o di filosofie ed elevate ad opere d'arte, pare che fra i più antichi graffiti, con significati osceni e offensivi, siano stati ritrovati nell'antica Roma. Oggi le bombolette agevolano il "mestiere" di graffitaro da muro, che ha nella popolazione giovanile i massimi cultori.

A Nardò due ragazzine sono state sorprese con tanto di bombolette a scrivere sulle pareti del centro storico, rovinando monumenti e chiese. E la cosa non sorprende più di tanto, così come non sorprende la giovanissima età: entrambe hanno meno di 14 anni. Sono sempre più giovani, i cosiddetti "writer", spesso persino impunibili, come nel caso in questione. Gli agenti le hanno sorprese mentre imbrattavano gli antichi muri con scritte come "Flc" e "Studio 31". Ma alla vista delle divise, intimidite, hanno subito confessato e consegnato la vernice.

Le due ragazzine sono state accompagnate presso il commissariato, dove sono stati convocati i genitori. Nei loro confronti, come già sottolineato, non si può procedere penalmente, tuttavia, anche alla presenza del personale femminile della polizia, sono state ammonite e stimolate alla riflessione sull'importanza che il patrimonio storico manifesta per l'intera comunità e sul loro ruolo di giovanissime portatrici di valori, in linea di continuità con il passato. E dopo questa bravata, si spera, ovviamente, che l'inedita lezione di educazione civica tenuta nel commissariato possa portare i suoi frutti. Anche se il problema principale restano i maggiorenni che danno il cattivo esempio, quelli in cui il germe ha già attecchito e che non si schioda certo con una normale cura antibiotica.