rotate-mobile
Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca Gallipoli

Giro di armi e controllo sul servizio navette a Gallipoli, verso il processo

Notificato il decreto di giudizio immediato nei riguardi delle sei persone coinvolte nell’operazione “Efesto”. In cinque hanno chiesto un rito alternativo, solo uno, Luigi Cardellini, andrà in ordinario

GALLIPOLI - Si aprirà il 7 settembre dinanzi ai giudici della seconda sezione penale il processo nato dall’operazione “Efesto” su un giro di armi e di intimidazioni per il controllo del servizio navette a Gallipoli.

Ma al banco degli imputati siederà solo uno dei sei destinatari dell’ordinanza di custodia cautelare eseguita lo scorso febbraio dagli agenti del commissariato locale: Luigi Cardellini, 46 anni, gallipolino. Gli altri che, come lui, nelle scorse settimane erano stati mandati a processo con il decreto di giudizio immediato firmato dal gip Cinzia Vergine, su richiesta del pm Giovanna Cannarile, hanno avanzato richiesta di rito alternativo. In particolare, hanno chiesto di patteggiare pene (attraverso gli avvocati Roberto De Mitri Aymone, Fabio Vincenti, Speranza Faenza e Luigi Suez) che vanno da un anno e 8 mesi a due anni: Sara Pisanello, 39enne gallipolina, Salvatore Fiore, 30enne di Alezio, Gabriele Fiore, 50enne di Alezio e Giuseppe Imperatore, 40enne di Gallipoli. Ha chiesto, invece, l’abbreviato Moreno Galluzzo, 46enne residente a Gallipoli, accusato di aver detenuto 18 armi comuni da sparo e di averle cedute ad altri, due in particolare ai Fiore. Dodici di queste Galluzzo le aveva acquistate seppur regolarmente in un solo mese, e fu proprio questo a insospettire gli agenti, impegnati in controlli amministrativi sulle licenze che poi indagarono sul suo conto.

Le indagini avrebbero poi svelato ulteriori retroscena, come quello sull’incendio dell’autobus utilizzato per trasportare turisti, che apparteneva a un ex dipendente di Imperatore. A dargli fuoco, la notte del 30 maggio 2019, su indicazione dello stesso Imperatore, sarebbero stati Galluzzo, che lavorava per lui, con la moglie Pisanello, per impedire alla vittima di svolgere il servizio nella zona di loro interesse.

Il 46enne avrebbe intimidito anche un altro operatore del settore Ncc (noleggio con conducente), aiutato da Cardellini. Quest’ultimo, durante l’interrogatorio di garanzia, negò ogni addebito. Ammise di lavorare senza licenza nel servizio navette a Gallipoli, ma di non aver mai fatto pressioni e impartito regole agli altri autisti, stabilendo chi dovesse lavorare e chi no, e lo ribadirà nel processo in cui sarà assistito dagli avvocati Angelo Ninni e Stefano Prontera.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Giro di armi e controllo sul servizio navette a Gallipoli, verso il processo

LeccePrima è in caricamento