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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Gommone spiaggiato con 131 chili di marijuana, albanese patteggia la pena e sarà espulso

Ha patteggiato una condanna a due anni di reclusione Ernest Isufaj, arrestato a marzo scorso con oltre una tonnellata di cannabis. Nei confronti del 28enne è stato anche emesso un decreto immediato di espulsione, pertanto lascerà il carcere di Borgo San Nicola e farà ritorno in Albania

LECCE – Ci sono poco più di quaranta miglia a separare l’Albania dalla coste salentine. Un braccio di mare da sempre solcato da trafficanti di droga. La storia di Ernest Isufaj, 28enne di Berat, è quella di tanti moderni Caronte dei nostri tempi, pronti a rischiare la vita e anni di prigione per poche centinaia di euro. A loro viene affidato il compito di portare sull’altra sponda dell’Adriatico un carico prezioso, la marijuana prodotta in una delle zone inespugnabili del “Paese delle aquile”, il villaggio di Lazarat, capitale della cannabis, 240 chilometri a sud di Tirana, dove si producono 900 tonnellate di stupefacente all'anno, per un valore di 4,5 miliardi di euro, cioè quasi la metà del Pil albanese.

Il 24 marzo  scorso, una mattina tiepida di primavera, un gommone di piccole dimensioni, con motore fuoribordo, viene ritrovato a San Cataldo, nei pressi del piazzale in cui un tempo esisteva la “rotonda” sul mare (in realtà un “quadrato” sostenuto da travi, da anni scomparso per far luogo al nuovo lungomare). Un ritrovamento che mette in moto la macchina investigativa. Si scopre che il natante, prima di essere tirato a riva, è stato notato nei pressi dell’oasi naturale “Le Cesine”, tra il mare e la laguna. I poliziotti di volanti e squadra mobile, con l’ausilio degli agenti del corpo forestale, perlustrano l’oasi per impedire l’eventuale fuga verso l’entroterra di individui sospetti, mentre altri agenti percorrono a piedi la battigia lungo il tratto di spiaggia compresa tra lo scarico del depuratore ed i laghetti de “Le Cesine” per circa due chilometri.DSC_0108-2

Alla fine, come nei romanzi che hanno come protagonista Sherlock Holmes, la soluzione giunge grazie a segni nel terreno: impronte sulla sabbia e tracce di trascinamento che dal mare attraversano la spiaggia e si dirigono verso le prime montagnette di sabbia a ridosso dei laghetti. Coperti da vegetazione e in parte nascosti, le forze dell’ordine trovano sette borsoni con 131 chilogrammi di marijuana. In mezzo all’erba, un uomo che tenta di nascondersi, con indumenti e scarpe bagnate, il volto coperto da sabbia, per cercare vanamente di mimetizzarsi.

Per Iusafaj scattano le manette e il carcere. Oggi, il 28enne albanese, ha chiuso i conti con la giustizia patteggiando una condanna a due anni di reclusione che non sconterà, perché nei suoi confronti è stato emesso un decreto di espulsione immediata dal territorio italiano. Una sentenza unica nel suo genere, ottenuta grazie al suo legale, l’avvocato Benedetta Martina che ha concordato la pena con il pubblico ministero Elsa Valeria Mignone. Al gip Giovanni Gallo l’avvocato Martina ha poi dimostrato come l’orientamento in materia preveda l’espulsione e come, in questo caso, le attenuanti generiche prevalgano sulle aggravanti. Iusufaj lascerà dunque il carcere dopo tre mesi e mezzo per far ritorno in Albania.

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