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Cronaca

Guardate un po' cos'è il "pancake"

In occasione dello "Shrove Tuesday" lo Spitalfields Market, uno dei mercati dell'East End di Londra è stato teatro di una curiosa gara. Roba da padelle, tutto un programma

La "faccenda pasticciotto" si fa sempre più elaborata, e merita attenzione. Un fanclub del pasticciotto? Raffaele da Roma lo ha proposto. Beppe di Milano è il primo iscritto, mi par di capire. Intanto, potremmo usare i locali virtuali di Lecceprima per i nostri meeting. E comincerei subito facendo una lista di tutte le pasticcerie del leccese. Completata la mailing list passerei alle richieste di "samples", chiamiamoli assaggi, per il nostro databank privato.

C'è qualcuno che vuole cominciare in qualche modo? Io partirei con l'individuare il proprio pasticciotto preferito, spiegando nei dettagli i motivi per cui lo è. Non è facile, me ne rendo conto, sono tanti i laboratori che di notte lavorano per noi, tra Lecce ed appena un centinaio di Comuni.

Una rapida ricerca tra alcuni "fruitori" ha prodotto nomi come quello di Nobile, a San Cataldo, dell'Avio, La Caffetteria. Ma vogliamo dettagli e i perché. C'è poi chi mi ha parlato della torta pasticciotto di Luca Capilungo, pare che sia da sbattersi a terra. Io non la conosco, ma mi chiedo: vale? La gara, intendo, tra il pasticciotto e la torta, forse no. Manteniamoci sul nostro "lingotto" d'oro, allora. Personalmente potrei citare il Bar Rudiae, ricordo d'essere stata spesso investita da certe zaffate di prodotto appena sfornato... Recentemente ho apprezzato quello di Natale, con quell`impercettibile e pericoloso aroma limonato che ti prende subito al cervello. E il vostro pasticciotto del cuore qual è?

Ma dimmi tu, una corrispondente che scrive da Londra e che esordisce con il pasticciotto, non si è mai vista. Riattraversiamo la Manica, quindi e riprendiamo i fatti un po` più inglesi. E il passaggio non è certo dei più traumatici perchè si resta in tema.
In occasione dello "Shrove Tuesday", che tradotto è il Martedì Grasso, lo Spitalfields Market, uno dei mercati dell'East End, è stato teatro di una curiosa gara così chiamata del "pancake".

Intanto spendo due parole sull'East End. È una delle zone più popolari di Londra, quella abitata dai "cockneys", con lo slang che nasce dalla working class, la classe operaia. Vicina al vecchio porto, le appartiene una storia fatta di umorismo e valori operai. È stato il luogo in cui gli immigrati arrivati via mare trovavano la loro prima residenza londinese, ma anche il luogo dei delitti commessi da Jack lo Squartatore, il mostro che si aggirava dalle parti di White Chapel più di un centinaio d'anni fa. Insomma, quella che si puo' definire una zona tranquilla... Scherzo, ma è vero anche che nell''East End si concentrano alcuni dei quartieri più poveri della città.

Curiosamente in quella stessa zona si trova il Gherkin, il famoso grattacielo a forma di cetriolo progettato da Norman Foster e rivenduto recentemente per una modica somma di 600 milioni di sterline pari a 895,912,260 di Euro. Non si riesce nemmeno a leggere il numero. Stridente verità vista la zona da dove emerge. Va detto che Spitafield è vicino a Liverpool Street, una importante stazione ferroviaria ed anche fermata della metropolitana, proprio nella City, la zona delle banche, dei miliardi, degli uomini d'affari. Ma, in realtà, parlavamo di pancake.

Come descriverlo? Come una sorta di pane schiacciato, flessibile e dolce come una crepe. Si cuoce di solito su piastre calde o in tegame. La gara prevedeva partecipanti armati di padella portata da casa. In un percorso prestabilito tutto ciò che si chiedeva di fare era di correre con la casseruola in mano facendo ribaltare ogni tanto il pancake all'interno, come quando si fa girare la frittata sul fuoco. Un premio al primo arrivato e senza aver distrutto il dolce e anche al miglior costume indossato. Il trofeo? Una padella, naturalmente. Prima di andare voglio rispondere a chi lascia i propri messaggi in coda all'articolo. Beh il direttore e condirettore del Fan Club del Pasticciotto, Raffaele e Beppe, li abbiamo salutati all'inizio.

Un saluto ad Andrea di Santa Maria al Bagno (Le) e alla romantica Nicla da Lecce che ha utilizzato il titolo della canzone citata per dedicarla al suo amore. Canzone ripresa anche da una lettrice di Bari, pare anche molto disinvolta nell'uso del dialetto leccese, Lia, che ha perfino proposto la focaccia barese abroad, all'estero. Mi sa che i fanclub qui non basteranno più. Ah proposito di canzoni e di romanticismi. Vi propongo un altro brano, questa volta italiano. Si chiama "L'amore fa", l'ho ascoltata di recente dal sito della Rai. Vi riporto giusto qualche frase: L'amore fa passare la malinconia.. fa begli gli uomini.. sagge le donne.. illumina le strade.. fa credere. Fa crescere i gerani e le rose, fa aprire i balconi, amare più se stessi fa comprendere il perdono, l'amore fa. Il pezzo è di Ivano Fossati.

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