rotate-mobile
Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Otranto

Barca con migranti al largo. "Minori morti a bordo", ma non era vero

Finanzieri e guardia costiera si sono coordinati per le ricerche di un natante in difficoltà, durata ore. Alla fine il rintraccio, a 20 miglia da Otranto: a bordo una sessantina

OTRANTO - Un guardacoste del Reparto operativo navale di Bari guardia di finanza ha intercettato a circa 20 miglia dalla costa salentina, fra Casalabate e San Cataldo, una barca a vela di 12 metri con bandiera statunitense in difficoltà, con a bordo almeno una settantina di migranti (stando alle prime informazioni), di nazionalità somala e iraniana.

Vi è stata una forte mobilitazione, con invii di motovedette anche dalla guardia costiera di Brindisi e da quella di Otranto. La capitanera di porto si è scambiata informazioni con i finanzieri, coordinandosi nell'operazione. Inizialmente s’era persino appreso potessero esservi a bordo cinque minori deceduti, ma nel momento in cui finalmente la barca è stata abbordata, si è appurato come si trattasse di una voce infondata. La comunicazione è pervenuta sul canale delle emergenze, via radio, e a quanto pare è stato uno dei migranti a lanciare questo tipo di messaggio.

Di certo, le ricerche in mezzo al mare sono durate diverse ore, anche con elicotteri, fin quando l’imbarcazione non è stata definitivamente avvicinata da una motovedetta della guardia costiera dell’ufficio circondariale marittimo locale e dalla stessa finanza. La barca è stata poi scortata nel porto di Otranto, con gli operatori della Croce rossa e del 118 nel frattempo già inviati verso il molo. Sono stati individuati subito anche i due scafisti. Si tratta di ucraini, finiti in arresto.

Dopo l'arrivo in porto, a notte fonda, gli agenti della divisione immigrazione della questura procederanno a svolgere tutte le altre operazioni per identificare e fotosegnalare i migranti.

La richiesta di soccorso lanciata con l’annuncio di morti a bordo potrebbe essere stata una drammatizzazione voluta, forse nella speranza che servisse per accelerare le ricerche. Mentre gli sbarchi di migranti (ma a volte anche di stupefacenti) nei giorni festivi sono divenuti quasi una costante. Le varie organizzazioni criminali, che speculino sul traffico di vite umane o che trasportino stupefacenti e armi, sperano che in queste giornate i controlli sulle coste italiane siano meno assidui. Strategie, però, che gli uomini delle capitanerie di porto e dei reparti navali della finanza conoscono ormai molto bene.  

I momento successivi allo sbarco

Risale al 5 maggio scorso l’ultimo sbarco noto di migranti in provincia di Lecce. Erano, in quel caso, oltre settanta, e li hanno trovati i finanzieri al largo di San Foca. Di solito le partenze avvengono da isole greche o dalla Turchia. Mentre, per quanto riguarda il trasporto di stupefacenti, nello specifico marijuana, proprio alla fine di maggio ve n’è stato uno.

Gli scafisti che hanno trasportato la sostanza, con partenza quasi certamente dall'Albania, non sono stati rintracciati, ma gli effetti del loro passaggio sono stati piuttosto evidenti: interi involucri sono stati ritrovati da carabinieri e polizia, disseminati sulla litoranea per chilometri, fra gli Alimini di Otranto, Porto Miggiano di Santa Cesarea Terme e Castro. 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Barca con migranti al largo. "Minori morti a bordo", ma non era vero

LeccePrima è in caricamento