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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Sequestri e perquisizioni. Da Lecce guerra agli illeciti con le slot machine

Dalle prime luci del giorno è in corso un'operazione della guardia di finanza che interessa varie zone del territorio nazionale. Disposti anche controlli nelle sedi delle società che producono, commercializzano e noleggiano videopoker e simili

LECCE – Quanti saranno gli apparecchi “taroccati”? Per ora non si sa. Potrebbe essere uno, quello scoperto, potrebbero essere di più. E non si sa nemmeno nel corso di quale passaggio possa essere avvenuta l’alterazione.

Pur ancora in assenza di dati certi, la guardia di finanza ha inteso convocare una conferenza stampa, alla quale hanno partecipato il procuratore aggiunto Antonio De Donno e il sostituto Carmen Ruggiero della Procura di Lecce, per illustrare un fenomeno che – se verranno le dovute conferme –potrebbe mettere a nudo un danno erariale notevole, insieme ad un raggiro al consumatore. Consumatore il cui profilo corrisponde, in questo caso, nel fruitore medio di slot-machine. Quelle lecite, s’intende, collegate all’Aams.

La conferenza è stata convocata a sequestri probatori ancora in corso, in mezza Italia. Oltre che in Puglia, anche in Abruzzo, Lazio, Lombardia, Veneto, Campania, Piemonte, Liguria, Calabria, Sicilia, Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige, Emilia Romagna e Sardegna. A muoversi sono le varie sezioni di polizia tributaria.

Tutto è partito da una prima scoperta, avvenuta in un locale pubblico a San Marzano di San Giuseppe, in provincia di Taranto. Un apparecchio classificato fra le cosiddette “newslot”, modello “Mistery Orients”, con schede di gioco “Tesori d’Oriente”. Giochi sviluppati da un’azienda con sede legale in Calabria e una sede operativa in Lombardia, commercializzata e resa a nolo anche nel Salento da due distinte società del leccese.

finanza 013-2Secondo i finanzieri, dunque, i congegni non sarebbero conformi alle caratteristiche imposte dall’Aams. In poche parole, il software della scheda elettronica sarebbe stato manipolato tramite una pre-impostazione, per ogni ciclo di giocate, di una percentuale di vincita inferiore a quella stabilita per legge. Con alterazione dei flussi di comunicazione alla rete telematica gestita dai concessionari.  

Al momento quattro sono gli indagati, per ricettazione, frode informatica e manipolazione di sistema informatico. Ma da appurare, appunto, è ancora sia se nel resto d’Italia anche altre schede abbiano subito stessa sorte, sia a chi si debba attribuire con precisione la responsabilità, nei vari passaggi. Ed è per questo motivo che sono scattati i sequestri ovunque. In provincia di Lecce, simili apparecchi si trovano presso locali di Taurisano, Ruffano e Nardò.   

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