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Cronaca Alessano

I genitori del 17enne scoprono la confessione del figlio durante la diretta

Nel corso della trasmissione va in onda l'intervista ai genitori del 17enne che apprendono così le prime notizie sul ritrovamento

"E' finita! Siamo morti”". Hanno reagito così, a caldo, i genitori del fidanzatino di Noemi Durini, la giovane sedicenne di Specchia trovata morta undici giorni dopo la sua scomparsa, in un campo a Castrignano del Capo. Proprio mentre il figlio confessava il delitto nella caserma dei carabinieri di Specchia, i due stavano rilasciando un’intervista alla trasmissione di RaiTre "Chi l’ha visto?".

E così hanno appreso davanti alle telecamere della confessione del ragazzo. I due erano ignari di quanto stesse accadendo e hanno saputo per bocca della giornalista Paola Grauso che il figlio aveva ammesso di aver ucciso la fidanzatina e di aver nascosto il cadavere sotto un cumulo di pietre.

Accade a "Chi l'ha visto?"

In serata Federica Sciarelli ha mandato in onda l’intervista in cui il padre Biagio faceva pesanti insinuazioni nei confronti di Noemi e la dipingeva come una poco di buono. "Non volevo che mio figlio la frequentasse", afferma l’uomo. L’intervista a "Chi l’ha visto?" prosegue fino al colpo di scena con la reazione sconvolta dei due genitori alla notizia della confessione del figlio. Il padre del ragazzo è a sua volta implicato nell’inchiesta perché sospettato di complicità col figlio: è indagato per sequestro di persona e occultamento di cadavere.

Noemi era scomparsa da casa il 3 settembre scorso: l'ultima sua immagine è stata catturata da una telecamera di sorveglianza e risale alle 5 del mattino di quel giorno. Si vede una Fiat 500 bianca sulla quale sale e alla cui guida si trova il fidanzato 17enne che ieri, a undici giorni dalla scomparsa della ragazzina, ha confessato l'omicidio.

Da Today.it

L'INTERROGAZIONE DEL SENATORE DARIO STEFANO

"Questo metodo, se da un lato non rispetta la dignità e la privacy dei soggetti coinvolti da questi terribili episodi, dall'altro interpreta con modalità inopportune e incoerenti la necessità di trasferire notizie ai telespettatori. E' una testimonianza allarmante della deriva che talvolta può assumere un certo modo di concepire il servizio televisivo, in particolar modo di una rete pubblica". Sono le parole che si leggono in una interrogazione presentata nel pomeriggio dal senatore Dario Stefàno, Presidente de La Puglia in Più, indirizzata al Ministro dello Sviluppo Economico, a seguito del servizio andato in onda su Rai 3 durante la trasmissione "Chi l'ha Visto?" sul caso Noemi Durini. 

"Tale approccio - continua Stefàno - tende a porsi in piena sintonia con la diffusa e censurabile tendenza alla rincorsa senza scrupoli degli ascolti, nella cui prospettiva la spettacolarizzazione delle sventure più intime e raccapriccianti viene usata come una delle leve più efficaci e a portata di mano. Queste modalità sviliscono e mercificano ciò che nella vita vi è di più alto, drammatico e riservato, come per esempio il dolore e la sofferenza delle persone". 

"Il Garante per la protezione dei dati personali si è già pronunciato più volte, in senso critico, a proposito del principio di essenzialità dell'informazione e a proposito della diffusione di dati, soprattutto in presenza di minori coinvolti".

"La giornalista inviata - conclude Stefàno - non era certo la figura deputata e competente per dare comunicazione di tale terribile notizia e degli esiti delle indagini agli interessati, soprattutto se quella notizia riguardava un soggetto di minore età, e credo che la scelta di mandare in onda questo servizio necessitasse di ben altra valutazione rispetto a quella operata". 
 

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