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Cronaca

I giochi sono finiti, fermata la banda degli estintori

Identificati e denunciati dalla Digos di Lecce 14 minorenni perchè ritenuti responsabili di furto, danneggiamento e interruzione di pubblico servizio. Avevano preso d'assalto almeno 5 scuole cittadine

Identificati e denunciati dalla Digos di Lecce 14 minorenni, tutti maschi, perchè ritenuti responsabili di furto, danneggiamento e interruzione di pubblico servizio. Altri non sono, secondo gli investigatori che stamani hanno reso noti i particolari in una conferenza stampa, gli scapestrati facenti parti della cosiddetta banda degli estintori, il gruppo che lo scorso mese attraverso continui atti vandalici, ha reso impossibile il normale svolgimento delle lezioni in almeno cinque tra istituti e licei della città.

In particolare gli investigatori della Digos hanno accertato che i giovani studenti per non svolgere il compito in classe o per paura di essere interrogati danneggiavano la scuola svuotando, all'interno, gli estintori. I giovani, che frequentano una piazzetta del centro cittadino e che si definiscono "I Fighetti", strutturavano le irruzioni all'interno degli istituti scolastici nei minimi particolari, suddividendosi le varie azioni criminose.

Le indagini hanno permesso inoltre di accertare che a due ragazzi del gruppo sono stati dati dai loro compagni 50 euro a testa, quale indennizzo poiché la scuola danneggiata non era la loro e pertanto non avrebbero ricevuto alcun giovamento dal mancato svolgimento delle lezioni in quell'istituto. In un'altra occasione gli agenti di polizia hanno evidenziato che l'edificio era stato reso inagibile per permettere di festeggiare il primo mese di fidanzamento di un ragazzo del gruppo.

I DETTAGLI DELL'OPERAZIONE "I FIGHETTI"

Già, i "Fighetti". E' il nome della comitiva, di cui fanno parte i 14 terribili ragazzi tra 15 e 17 anni, che solitamente si ritrova la sera in via Zanardelli, nel centro di Lecce. Tutti di buona famiglia, come si dice in questi casi, nessuno con precedenti penali, ma che per evitare i compiti in classe e le interrogazioni avevano hanno messo su una organizzazione che non lasciava nulla al caso, a tal punto che gli investigatori della Digos di Lecce, con a capo Raffaele Attanasi, non hanno usato mezzi termini per collocare il loro agire nella sfera della sub-cultura del crimine: micro-car per trasportare gli estintori nei pressi delle scuole; passamontagna per coprirsi il volto e guanti di lattice per non lasciare impronte durante le spedizioni nelle scuole.

Ed eccola svelata la "banda degli estintori": sette studenti frequentano il liceo scientifico "Banzi"; due il "Palmieri"; un altro il liceo scientifico privato "Della Notte"; un altro ancora frequenta l'Istituto commerciale "Costa"; uno l' "Olivetti", mentre un altro componente della banda non frequenta nessuna scuola. Tutti, tra il 15 ottobre e il 7 novembre, hanno agito a vario titolo per compiere atti vandalici servendosi degli estintori all'interno del "Banzi" (5), all' "Olivetti" (2), e poi nell' Istituto tecnico industriale "Fermi", al "Marconi" e alla succursale del pedagogico "Siciliani". Una sequela di azioni vandaliche che sono state compiute ripetutamente dagli autori all'insegna, anche, di una diffusa coscienza dell'impunità e che per questo hanno fatto faticare non poco gli investigatori prima di venirne a capo.

La Digos, in collaborazione con il procuratore del Tribunale dei minori di Lecce Ferruccio De Salvatore, ha così iniziato a tessere la rete che nei giorni scorsi ha intrappolato i 14 ragazzi ritenuti ora responsabili di furto, danneggiamento e interruzione di pubblico servizio. Interrogatori incrociati e indagini serrate a tutto campo, hanno portato gli investigatori sulle tracce della banda che, guarda caso, agiva quando il giorno seguente agli attentati si sarebbero dovute tenere in alcune classi interrogazioni e compiti. Attività scolastiche che interessavano, manco a dirlo, sempre lo stesso gruppo.

Da qui, i pedinamenti. E le indagini per risalire alla provenienza degli estintori attraverso il numero di serie. Gli uomini della Digos hanno scoperto che gli estintori utilizzati dalla banda per mandare in frantumi le porte a vetri delle scuole e imbrattare con il liquido antincendio aule e corridoi degli edifici presi d'assalto, provenivano dai condomini del complesso "Marugi", sulla strada per Merine: estintori da 6 e da 12 chilogrammi, da 10 a 20 metri di gittata. Lì, la bella compagnia, utilizzando una micro-car, la cui guida non richiede patente, trasportava gli estintori nei pressi della scuola che la sera sarebbe dovuta essere prese di mira. Una volta compiuta la prima parte dell'operazione, tutti insieme raggiungevano, come se niente fosse, via Zanardelli, tra i "fighetti", appunto.

Come detto, le indagini hanno permesso di accertare che addirittura a due ragazzi del gruppo sono stati dati dai loro compagni 50 euro a testa, quale indennizzo poiché la scuola danneggiata non era la loro e pertanto non avrebbero ricevuto alcun giovamento dal mancato svolgimento delle lezioni in quell'istituto. In un'altra occasione gli agenti di polizia hanno evidenziato che l'edificio era stato reso inagibile per permettere di festeggiare il primo mese di fidanzamento di un ragazzo del gruppo.

7 novembre: la sera si gioca la partita di Champions league Inter-Ucka. I 14 della banda dicono ai propri genitori che si vedranno la partita a casa dei rispettivi amici. Ma dopo il primo tempo escono con la scusa di andarsi a vedere il secondo tempo del match, sempre a casa degli amici. Uno scambio di presenze che avrebbe consentito loro di agire indisturbati e allo stesso tempo di garantirsi un alibi con i genitori. Ma vanno da tutt'altra parte. Giungono nei pressi del "Banzi" e poi dell' "Olivetti". Recuperano gli estintori che avevano nascosto nelle aiuole delle scuole per procedere così con gli atti vandalici. Tutto finisce con il triplice fischio della partita di Champion. Poi, tutti a casa.

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