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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Corigliano d'Otranto

I sindaci ribelli rilanciano: "Commissariare l'Ato 2"

E' oramai uno scontro frontale quello che oppone quindici primi cittadini al presidente dell'Ambito Lecce 2, Silvano Macculi. E la questione, oltre che in Provincia, è sui banchi della Camera

CORIGLIANO D'OTRANTO - Sale ogni giorno di tono la battaglia politica attorno alla gestione dell'Ambito territoriale Lecce 2 che sovraintende alla raccolta dei rifiuti in 46 comuni del territorio. E oggi arriva la richiesta ufficiale di commissariamento inoltrata dal sindaco di Corigliano d'Otranto, Ada Fiore e da altri quattordici sindaci che il 14 ottobre hanno chiesto le dimissioni del presidente Silvano Macculi. Il diretto interessato ha risposto per le rime, definendo la presa di posizione come un atto di faziosità politica. Il giorno stesso il Cda dell'Ato si era schierato a sostegno del suo massimo esponente con le firme di altri 27 sindaci (https://www.lecceprima.it/articolo.asp?articolo=30559).

La vicenda è approdata anche a Palazzo dei Celestini, dove Macculi è assessore al Bilancio della giunta Gabellone e alla Camera dei deputati, con un'interrogazione dell'onorevole Teresa Bellanova del Pd ai ministri Maroni e Brunetta. Insomma, non una questione di poco conto che vede ancora una volta protagonista l'esponente del centrodestra che negli ultimi mesi si è scontrato più volte con gli avversari, soprattutto per storia del buco da 7 milioni di euro nella casse della Provincia.

La richiesta di commissariamento (in allegato) è stata avanzata allo stesso presidente, a tutti i sindaci del comprensorio interessato, ai componenti del Cda dell'Ato ma anche al presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola ed all'assessore all'Ambiente, Lorenzo Nicastro. Varie le motivazioni, dalla "nullità di tutti gli atti gestionali per la mancata copertura finanziaria", all'inesistenza del Collegio dei revisori "in quanto l'assemblea non è mai stata convocata per la sua elezione", passando dalla "nullità delle delibere del Cda del 14 ottobre per evidenti violazione di legge" alla mancanza dei "fondamentali strumenti di gestione che potrebbe determinare conseguenze nefaste sui bilanci dei singoli comuni".

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