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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Gender, educazione sessuale, genitori e figli: l’intervento degli psicologi pugliesi

I vertici dell’ordine pugliese fanno chiarezza sul significato di alcuni termini tirati in ballo dalle polemiche sulla cosiddetta “ideologia del gender”. Il sesso è determinato dalla nascita, il genere, invece, dalle condizioni sociali e culturali

LECCE - L’Ordine degli psicologi della Puglia, con un intervento del presidente Antonio Di Gioia e della vice Vanda Vitone, fa chiarezza sul significato di educazione sessuale nelle scuole, tirata in ballo, spesso a sproposito, dalle attuali polemiche sulla cosiddetta “ideologia del gender”.

“Educare alle differenze spiegare ai bambini e ai ragazzi che l'omosessualità è una condizione che non si può modificare e l'orientamento sessuale non si sceglie, non vuol dire creare confusione circa l’identità di genere ma prevenire forme di bullismo omofobico e i numerosi suicidi di ragazzi discriminati e maltrattati in quanto omosessuali”.

“Il sesso è determinato alla nascita, il genere è invece un costrutto socio-culturale che varia a seconda dell'epoca e della cultura in cui viviamo e delle regole sociali. L'identità di genere è la percezione che l'individuo ha di sé come uomo o donna; a volte non coincide con il sesso. In questi casi si parla di ‘disforia di genere’ o transessualismo. L'orientamento sessuale è definito come l'attrazione sessuale e sentimentale che l'individuo prova verso l'altro: per esempio dell'altro sesso, dello stesso o di entrambi”.

“Insegnare ai bambini e ai ragazzi che non esistono ruoli prestabiliti, ovvero che le donne possono accedere a lavori considerati nel passato maschili o che gli uomini possono esprimere emozioni e sentimenti o svolgere lavori domestici, un tempo considerate prerogative femminili, non vuol dire spingerli a cambiare orientamento sessuale.  Far riflettere sulla parità significa smontare i pregiudizi e la paura del confronto tra i sessi e prevenire la violenza contro le donne e il bullismo ormai dilagante che crea tantissima sofferenza ai ragazzi e alle loro famiglie. Il bullo, infatti, è colui che non riconosce le proprie e altrui emozioni, incapace di "empatia", di rapportarsi all'altro, confrontarsi con l'altro sesso”.

“Educare alla sessualità non vuol dire incitare i bambini o gli adolescenti a ‘praticare il sesso’, significa piuttosto insegnare a coniugare affettività e corporeità, a rispettare le proprie fasi di crescita, a saper ‘dire di no’ a richieste sessuali improprie o formulate da coetanei e adulti e violenti e a sapersi proteggere da gravidanze indesiderate e malattie sessualmente trasmesse”. 

“Non esiste ‘l'ideologia gender’, è' falso che nelle scuole vengono organizzati corsi sul "gender" che negherebbero le differenze tra uomo e donna e in cui si insegnerebbe ai bambini a toccarsi, a masturbarsi e che esistono tanti tipi di sesso o che negherebbero l'istituto della famiglia”.

L'Ordine degli psicologi della Regione Puglia nel mese del benessere psicologico (ottobre 2015) invita i dirigenti scolastici, gli insegnanti e tutti i professionisti della salute a vigilare e a dare massima diffusione dell'educazione affettiva e sessuale che si basi su evidenze scientifiche e degli studi di genere svolti dalle maggiori associazioni scientifiche e professionali internazionali e nazionali e sia attuata da  operatori preparati che attingano ai dettati dell'Organizzazione Mondiale della Sanità.

Solo il superamento della paura dei cambiamenti sociali, dell'evoluzione della famiglia e soprattutto del confronto costruttivo tra l'uomo e la donna – si conclude così la nota dell’ordine professionale - potrà comportare una reale riduzione delle violenza di genere e rendere i bambini di oggi, gli adulti sani di domani.

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