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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Il verdetto della Cassazione, nessuna corruzione da parte di Fitto

I giudici della Suprema Corte hanno scritto la parola fine nella lunga vicenda giudiziaria

LECCE - Non ci fu corruzione. La Cassazione ha confermato, scrivendo la parola fine a una lunga vicenda giudiziaria, la sentenza con cui nel secondo grado del processo “La Fiorita”, celebrato dinanzi alla Corte di Appello di Bari, Raffaele Fitto e l’imprenditore Gianpaolo Angelucci sono stati assolti dall’accusa di corruzione perché il fatto non sussiste. La vicenda che ha portato l’ex ministro degli Affari regionali sul banco degli imputati si basava su un appalto da 198 milioni per undici residenze sanitarie assistite, vinto dall’imprenditore romano.

“La sesta sezione penale della Cassazione ha oggi definitivamente accertato che non c'è stata nessuna corruzione addebitabile a Raffaele Fitto: il fatto non sussisteva e non sussiste”.  Questa la dichiarazione degli avvocati Francesco Paolo Sisto e Luciano Ancora, difensori di Fitto, all'esito del giudizio. I due legali hanno dimostrato, in questi lunghi anni di processi, l'assoluta estraneità del loro assistito ai fatti contestati.

“La Cassazione ha inoltre – aggiungono i difensori - accolto il ricorso della difesa sul finanziamento illecito ai partiti ed ha rilevato un difetto di motivazione relativamente alla prescrizione applicata alla vicenda fondo del presidente”. “Sarà l'occasione – concludono - per ottenere, al di là della soluzione processuale della prescrizione, un'altra pronuncia favorevole di pieno merito”.

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