Il voto scritto sul viso dell'alunno. Presto la verità
Interrogatori dei carabinieri ai bambini del terzo circolo didattico di Nardò. Il pubblico ministero Rizzo prova a chiarire la vicenda dell'insegnante dai metodi a dir poco originali
Abuso dei mezzi di correzione o di discplina è il reato che avrebbe commesso l'insegnante del terzo circolo didattico di Nardò che due mesi fa avrebbe scritto il voto sulla guancia dell'alunno. L'indagine è curata dal sostituto procuratore della Repubblica, Maria Cristina Rizzo. L'insegnante scrisse "Lettura bravissimo" sul viso del bambino che aveva dimenticato a casa il quaderno a casa.
Lo scolaro, di seconda elementare, è apparso turbato ai suoi genitori. La madre, di Santa Maria al Bagno, aveva visto una macchia blu di biro sulla guancia destra del bambino, i quali hanno sporto querela alla Procura della Repubblica di Lecce. Pare che stesso trattamento sia stato riservato dall'originale insegnante a un altro alunno. La madre dell'alunno ha capito il motivo del gesto da una nota sul diario del figlio. La donna. Che è assistita dall'avvcoato Giuseppe Minerva, ha protestato con l'insegnante, la quale ha sostenuto che il voto scritto in faccia rappresentava una
gratificazione, che era percepita come un gioco dal destinatario.
Lo scolaro, di seconda elementare, è apparso turbato ai suoi genitori. La madre, di Santa Maria al Bagno, aveva visto una macchia blu di biro sulla guancia destra del bambino, i quali hanno sporto querela alla Procura della Repubblica di Lecce. Pare che stesso trattamento sia stato riservato dall'originale insegnante a un altro alunno. La madre dell'alunno ha capito il motivo del gesto da una nota sul diario del figlio. La donna. Che è assistita dall'avvcoato Giuseppe Minerva, ha protestato con l'insegnante, la quale ha sostenuto che il voto scritto in faccia rappresentava una
gratificazione, che era percepita come un gioco dal destinatario.