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Cronaca Castrignano del Capo

In 52 stipati sul veliero la largo di Leuca: fermati gli scafisti: un russo e un molvado

Ennesimo sbarco tentato sulle coste salentine. Un pattugliatore della finanza ha intercettato un veliero a 30 miglia. A bordo c'erano anche diciassette ragazzi. Si sono dichiarati tutti di nazionalità pachistana

SANTA MARIA DI LEUCA – A distanza di soli otto giorni, ancora una volta le organizzazioni malavitose che gestiscono il lucroso traffico di vite umane, hanno organizzato una spedizione con destinazione ultima le coste del Salento.

Ancora non è chiaro, però, il luogo preciso da cui sia partito "Kiss", un veliero di 15 metri, fermato da un pattugliatore del Reparto operativo aeronavale della guardia di finanza di Bari, e a tale proposito saranno importanti i successivi approfondimenti del pool istituto dalla Procura che indaga proprio sulle rotte clandestine. Per il momento, comunque, vi sono già due fermi: si tratta di un 21enne e un 26 anni, rispettivamente di nazionalità moldava e russa, individuati come gli scafisti. Per loro, scatterà l’imputazione di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

A bordo erano stipati in cinquantadue, tutti maschi, e fra loro diciassette ragazzi, dei quali undici minorenni. Si sono dichiarati tutti di nazionalità pachistana. Il viaggio s’è interrotto intorno alle 14,30, quando uno dei pattugliatori delle “fiamme gialle”, che ormai non danno più tregua ai criminali che di volta in volta trasportano migranti o sostanze stupefacenti (fenomeni che negli ultimi mesi si stanno incrociando sempre più spesso fra Canale d’Otranto e dintorni), hanno abbordato e fermato il veliero sospetto, nonostante le pessime condizioni meteomarine.

Una volta preso il controllo dell’imbarcazione, a circa 30 miglia dalla costa, l’hanno condotta verso il molo di Santa Maria di Leuca. Tutte le operazione successive all’ingresso in porto, avvenuto intorno alle 17, sono poi state portate a termine dalla Sezione operativa navale di Otranto. Ad attendere i migranti, a Leuca, c’erano anche i volontari della Croce rossa italiana che hanno offerto supporto umanitario distribuendo numerosi kit d’accoglienza e svariate paia di ciabatte.

Stremati dal viaggio, ma senza particolari problemi di carattere sanitario, i migranti sono stati condotti presso il centro di prima accoglienza “Don Tonino Bello” di Otranto. Qui, come sempre, si procederà all’identificazione, all’ascolto da parte degli inquirenti per comprendere tutti gli aspetti connessi al viaggio, a partire da quanto ciascuno abbia versato ai criminali per salire a bordo dell'imbarcazione, e alle pratiche burocratiche per stabilire le loro future sorti.

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