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Cronaca

In carcere il falso prete accusato di violenza sessuale su alcuni minori

Dovrà scontare una pena residua di due anni e tre mesi di reclusione il 61enne leccese Angelo Maurizio Chiriatti, alias “Padre Pietro"

LECCE – Dovrà scontare una pena residua di due anni e tre mesi di reclusione il 61enne leccese Angelo Maurizio Chiriatti, alias “Padre Pietro", (residente da anni a San Pietro Vernotico”, condannato in via definitiva per i reati di violenza sessuale aggravata nei confronti di minori e sostituzione di persona.

Si chiude così una lunga vicenda giudiziaria. Nel novembre del 2012, infatti, la terza sezione della Corte di Cassazione aveva annullato con rinvio la sentenza della Corte d'Appello di Bari dell'ottobre 2011. In secondo grado la pena era stata aggravata rispetto a quella inflitta in primo grado, il 7 giugno 2010, dal gup del Tribunale di Bari, Giuseppe De Benedictis, che era stata di 2 anni e 6 mesi. La condanna è poi diventata definitiva.

Chiriatti, alias padre Pietro Maria era accusato dalla Procura di Bari di aver abusato, fingendosi prete, di cinque fratellini e un loro cuginetto, tutti minorenni. L'uomo era stato arrestato nel 2009. Dopo alcuni mesi di carcere gli erano stati concessi i domiciliari e attualmente era libero. Ad arrestarlo sono stati i carabinieri di San Pietro Vernotico.

Il falso sacerdote, già condannato in via definitiva anche per usurpazione di titoli e onore proprio per essersi spacciato per prete, aveva fondato la comunità 'Missionari di nostra Signora della cava' ad Alberobello (e il relativo sito internet), dove accoglieva i minori di famiglie indigenti durante le ferie estive in campi scuola, allo scopo – secondo l'accusa – di violentarli. 

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